L’edizione odierna de “La Repubblica” analizza la situazione in casa Napoli, con il possibile undici che Sarri adotterà al “Barbera” contro il Palermo. Di seguito quanto si legge sul quotidiano: “Dodicesima difesa della serie A, con 4 gol già al passivo dopo appena 180’ , incassati dal Napoli contro Pescara e Milan. Sembra lo sgradevole remake dello scorso anno, quando nelle prime due giornate del torneo il totale delle reti subite da Reina fu identico: due nella trasferta di Sassuolo e altrettante in casa contro la Sampdoria, al termine di due sfide concluse mestamente con una sconfitta e un pareggio. Stavolta gli azzurri hanno pagato invece un dazio molto meno pesante alle loro amnesie difensive, riuscendo comunque a mettere insieme un bottino di 4 punti in classifica. Ma l’allarme è scattato lo stesso, forte e chiaro: anche perché nel frattempo sono trascorsi dodici mesi e il reparto arretrato non ha più scusanti, dopo aver provato e riprovato per una stagione intera gli schemi di Maurizio Sarri. Buon per tutti che l’attacco sia partito a razzo, limitando i danni con le doppiette di Mertens, Milik e Callejòn. Dalla cintola in giù, però, i problemi continuano a essere seri. Non è bastato finora nemmeno l’ausilio del drone: una presenza già immancabile prima nel ritiro in Trentino e poi nelle sedute di preparazione a Castel Volturno. Doppio allenamento pure ieri, per il Napoli. Sono rientati alla base tutti i nazionali (tranne Rog, atteso per oggi) e Sarri ne ha approfittato per stringere i tempi, con dietro l’angolo la trasferta di dopodomani sera (20.45) sul campo del Palermo. L’attenzione del tecnico si è concentrata soprattutto sul pacchetto arretrato, ancora privo tra l’altro degli infortunati Tonelli e Chiriches. Dovrà ambientarsi più in fretta possibile il nuovo acquisto Maksimovic, che in questo momento rappresenta (con Maggio e Strinic) l’unica alternativa vera ai titolarissimi e non può dunque permettersi un rodaggio troppo lungo. Il tour de force è alle porte e potrebbe esserci bisogno da un momento all’altro del gigante serbo, anche se non ha ancora preso confidenza con i compagni di reparto. Si conoscono invece a memoria Reina, Albiol, Koulibaly e Ghoulam, ma nemmeno la loro intesa è servita agli azzurri per limitare i danni con Pescara e Milan. «I gol subiti non dipendono solo dagli errori del reparto arretrato, ci difendiamo e attacchiamo in undici», ci ha tenuto a puntualizzare Pepe Reina, coinvolgendo nell’emergenza tutta la squadra. C’entra in effetti anche il ritocchino tattico a cui è stato costretto Sarri, che ha deciso (dopo l’addio di Higuain) d’accentrare i due esterni d’attacco, per non lasciare troppo soli Gabbiadini (a Pescara) e Milik contro il Milan. La novità sta dando i suoi frutti nella fase offensiva, con le 6 reti segnate dal Napoli in 180’. Ma quando avanzano di rimessa gli avversari, molto spesso approfittando degli spazi larghi, le fasce laterali restano più scoperte di prima e per gli azzurri sono dolori soprattutto sulla sinistra: dove rimane solamente Hamsik a dar manforte a Ghoulam. Sarri dovrà dunque trovare subito dei nuovi equilibri, per evitare che si rivedano i gravi scompensi delle sfide contro Pescara e Milan. Il tecnico toscano può sperare però che si riducano anche gli errori individuali: troppo frequenti nell’avvio del campionato del Napoli e legati pure a fattori esterni. Ad agosto c’era infatti il mercato aperto e la concentrazione di due pilastri come Albiol e soprattutto Koulibaly ne ha risentito. Ma adesso non ci sono più alibi e serve una reazione: con la dodicesima difesa del campionato non si va lontano”.