Repubblica, prossimo avversario: “Mihajlovic: «Torino, ora vinciamo anche in trasferta!»”

“Sembra un po’ a quel Frecciarossa che ieri mattina è stato bloccato per cento minuti ritardando la corsa di Sinisa Mihajlovic nel raggiungere la famiglia, il Toro disegnato a immagine e somiglianza del suo allenatore. I granata freschi di doppio travolgente successo su Roma e Fiorentina, avevano appena trovato il ritmo giusto che ecco in mezzo si mette la sosta per gli impegni della Nazionale: tanto che, sorridendo, verrebbe da dire che Ventura frena la rincorsa di Mihajlovic. «Abbiamo preso un bel ritmo ma onestamente non so se la sosta cada nel momento sbagliato, lo valuteremo soltanto dopo la trasferta di Palermo» dice Sinisa. Un vantaggio però c’è, ed è rappresentato dalla possibilità di ritrovare quella completezza di rosa che finora il nuovo Torino non ha mai assaporato: dal prossimo turno, infatti, rientrerà a tempo pieno Ljajic, che domenica ha impiegato la mezz’ora concessagli nel finale più per saggiare le proprie condizioni fisiche che per pungere la Fiorentina. E ci sarà anche un Maxi Lopez dimagrito, oltre a Obi di nuovo in pista dopo la noia muscolare che lo aveva bloccato una settimana fa. Insomma, Toro che recupera ogni tassello, che si compatta più che mai, per assestare il prossimo colpo al campionato. L’obiettivo, infatti, è già fissato: perché dopo aver collocato i primi mattoni del nuovo fortino granata, adesso si tratta di trovare continuità anche in trasferta. Èl’ultimo tallone d’achille da sistemare, visto che in tre partite fuori casa la squadra non ha mai vinto, ha strappato il pareggio in nove contro undici a Pescara ed è stato sconfitto dal Milan e dall’Atalanta. L’aritmetica evidenzia la sproporzionata differenza di rendimento fra casa e trasferta: 10 punti conquistati su 12 disponibili allo stadio Grande Torino, un solo punticino su 9 a disposizione lontano dal Piemonte. Ma servirà il miglior Toro, con il miglior Belotti: il Gallo è ormai un leader indiscusso, il nuovo idolo della curva Maratona. Dopo aver segnato quattro gol in casa (e uno solo in trasferta) adesso deve diventare il trascinatore del reparto offensivo anche lontano dal Grande Torino dove il Toro ha segnato soltanto 3 gol, contro i 10 casalinghi. Migliorare le statistiche “straniere” vorrebbe dire poter davvero lottare con le big del campionato guardandole dritte negli occhi, soprattutto se si considera quel numero legato all’attacco, visto che dopo sette partite il Torino non segnava 13 gol in serie A dal campionato 1976/77, quello dei famosi 50 punti con Pulici e Graziani davanti. «Avanti così, non fermiamoci qui dopo aver battuto un’altra grande squadra». In mezzo c’è il doppio appuntamento in Nazionale contro Spagna (allo Juventus Stadium) e Macedonia, ma il conto alla rovescia verso il Palermo è già iniziato. Perché si tratta di una tappa fondamentale nel cammino di crescita granata.”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.