Repubblica: “«Pronto, qui polizia»: ma è una truffa. Undici anziani raggirati a Palermo”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla truffa a Palermo ai danni di undici anziani.
Dall’inizio dell’anno hanno già colpito undici volte a Palermo. In nove casi si sono finti carabinieri o poliziotti e sono riusciti a truffare le vittime per oltre 150 mila euro, in due occasioni si sono spacciati per avvocato e per medico ottenendo da due ottantenni denaro contante e gioielli. L’ultima versione delle truffe agli anziani è la più odiosa perché fa leva sull’amore di genitori e nonni, perché terrorizza le vittime inventando falsi arresti o incidenti stradali capitati ai parenti degli anziani. La squadra mobile e i carabinieri da mesi stanno cercando di rintracciare i responsabili, ma non è semplice: si tratta di professionisti che fino ad ora sono riusciti a nascondere le proprie tracce con telefoni intestati a persone ignare di essere titolari di quelle utenze, fino agli obiettivi scelti per il raggiro, persone anziane che vivono sole.
L’unica pista sono i luoghi dove colpiscono, tutti nelle zone di via Libertà, viale Campania e via Montepellegrino. Una delle ipotesi è che nella banda ci sia chi conosce molto bene gli anziani di quelle zone o sia in grado di reperire le informazioni necessarie a far scattare la trappola. Gli investigatori sono convinti che prima di ogni truffa ci sia un’attenta preparazione. «Già alla prima telefonata sanno che la vittima conserva in casa denaro, gioielli — racconta un investigatore — Conoscono quanti figli e nipoti hanno, cosa fanno nella vita e gli eventuali punti deboli».
Tutte informazioni che il “telefonista” utilizza per carpire la fiducia dell’anziano, per portarlo ad abboccare al raggiro. Una volta portata a termine la raccolta di informazioni scatta la truffa con una telefonata, quasi sempre in orari d’ufficio. Il telefonista con tono preoccupato racconta all’anziano la finta disavventura capitata al familiare (quasi sempre figlio o nipote). «È stato arrestato» oppure «è rimasto coinvolto in un grave incidente stradale» sono le invenzioni che vanno per la maggiore. Un secondo dopo arriva la richiesta «Dobbiamo subito fare qualcosa, servono soldi» per liberarlo o per salvargli la vita. Un mese fa un falso maresciallo dei carabinieri si è presentato ad un’anziana di 75 anni del Borgo Vecchio e le ha portato via 30 mila euro in denaro e gioielli. In quel caso il truffatore ha raccontato alla donna che un parente aveva bisogno del denaro per un intervento chirurgico che gli avrebbe salvato la vita.