“Primo bonifico sostanzioso di Zamparini per chiudere la grana marchio.”

In casa Palermo si continua a lavorare per scongiurare il fallimento della società. Il patron Zamparini ha versato 4 milioni nelle casse del club e ha acquisito tramite la società Alyssa un debito di 7,5 milioni di euro. Questo denaro doveva essere incassato dal club rosanero per la cessione del marchio Mepal, ma non era ancora avvenuto. I documenti che attestano questo pagamento sono stati consegnati ai consulenti nominati dal Tribunale. Di seguito quanto scrive l’edizione odierna de “La Repubblica” proprio su questa vicenda:

“Un bonifico da 4 milioni e l’acquisto di un debito del Palermo per 7,5 milioni. Questi 11,5 milioni di euro sono la prima tranche di pagamento del marchio da parte della società lussemburghese Alyssa, una delle società della galassia Zamparini, al club di viale del Fante di proprietà dello stesso imprenditore friulano. Il passaggio di denaro è il primo atto concreto nella vicenda della compravendita del marchio dopo il cambio di proprietà dalla Mepal alla società lussemburghese avvenuto nel 2016. Una vicenda che è uno dei motivi principali alla base dell’istanza di fallimento presentata lo scorso novembre dalla procura di Palermo. «Abbiamo fornito questi elementi – dice il presidente del Palermo Giovanni Giammarva – per superare la presunta falsità dei bilanci per le note vicende sul marchio. La società non aveva ancora incassato parte del denaro relativo alla cessione del marchio solo per una scelta di gestione della tesoreria e della liquidità del gruppo». Per il Palermo visto che si tratta di società tutte riconducibili a Zamparini il pagamento sarebbe avvenuto solo quando il club ne avesse avuto bisogno. Ma il consulente della procura contesta questa ricostruzione perché l’Unione Sportiva Città di Palermo, la Mepal e l’Alyssa non fanno parte di un unico gruppo e non hanno un bilancio consolidato, ma sono soggetti giuridici indipendenti e slegati fra loro anche se tutti riconducibili al patron Zamparini. Proprio per questo il Palermo era tenuto a pretendere garanzie e il rispetto dei pagamenti. Tutta la documentazione che attesta il passaggio di denaro è stata consegnata, via posta elettronica certificata, ai collegio dei tre consulenti nominati dal tribunale fallimentare di Palermo Saverio Mancinelli, Daniele Santoro e Angelo Paletta. Non ci sono solamente questi atti nella documentazione prodotta dal team di professionisti rosanero nella riunione del 24 gennaio a Bologna. In quella occasione fra le carte consegnate c’erano anche quelle che dimostrano la riduzione dei debiti con l’erario.
« I debiti indicati nell’istanza di fallimento per 63 milioni di euro – dice Giammarva – importo che comunque noi contestiamo, è stato notevolmente ridotto per effetto di compensazione e transazione a circa 24 milioni di euro. La società ha effettuato una serie di operazioni di consolidamento della struttura patrimoniale come l’azzeramento del contenzioso fiscale con pagamenti e rateizzazioni». Il Palermo, pur contestando in toto le tesi del consulente della procura Alessandro Colaci, con cui lavora anche Marco Masciovecchio, prova a disinnescare i punti più delicati dell’istanza di fallimento. Ora la palla passa al collegio della quarta sezione fallimentare del tribunale di Palermo che, dopo la proroga di 30 giorni, dovrà pronunciarsi entro fine marzo”.

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Redazione Ilovepalermocalcio