L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul caso Plusvalenze che mette la Juve nei guai.
Non rispetta gli orari, annulla di continuo gli incontri, fa riunioni in sauna, dal barbiere o dal podologo. E poi ci sono: piani disastrosi, acquisti senza senso e soprattutto «un utilizzo eccessivo di plusvalenze artificiali», che danno un «beneficio immediato», ma costringono a un «carico ammortamenti» per gli anni successivi. Sono i sassolini che Federico Cherubini intende togliersi e che contesta all’ex direttore sportivo Fabio Paratici, di cui poi prenderà il posto. Li fissa su un foglio con il logo della Juventus e ci mette anche un titolo: “Libro nero FP”. Non poteva immaginare, Cherubini, che quegli appunti — trovati dai finanzieri nella sua scrivania durante una perquisizione — sarebbero diventati un elemento d’accusa nell’inchiesta che la procura di Torino ha avviato sui conti del club bianconero.
Cherubini riporta critiche sulla gestione di Paratici — «Giudizi e valutazioni cambiano ogni giorno» — così come sulla strategia utilizzata: «Piano recupero bilancio disastroso, — forma «sostanza». «Come siamo arrivati qui?», si chiede e cita «acquisti senza senso» e investimenti «fuori portata (Kulusevski??)». Lo accusa anche della «distruzione di una generazione: Kean, Spinazzola, Audero….».
Sono retroscena che raccontano il clima che si respirava negli uffici della Continassa negli anni in cui il Covid ha dato il colpo finale a conti già in rosso. I report sulla situazione finanziaria nelle mani degli investigatori descrivono preoccupazioni ma anche strategie per arginare le perdite. «On track ma su una bumpy road. Riduzione stipendi e plusvalenze sono operazioni chiave per la messa in sicurezza.