L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sull’emergenza Coronavirus in Sicilia”. Ieri in testa alla classifica dei nuovi casi sono state le province di Palermo ed Enna (dove sono state dichiarate le zone rosse di Villafrati e Agira), con 28 positivi in più ciascuna. C’è anche una ” new entry”, Ragusa, la provincia ” felix” dove per quasi una settimana il bollettino è rimasto inchiodato a 8 casi, che ha quasi triplicato i numeri arrivando a quota 21. E un nuovo possibile focolaio al museo Paolo Orsi di Siracusa: dopo la morte del sovrintendente Calogero Rizzuto e quella della sua più stretta collaboratrice Silvana Ruggeri, 52 anni, ieri è stato trasferita in ospedale l’ex direttrice e funzionaria dei beni culturali e decine di persone sono state messe in quarantena. Una festa di compleanno a Salemi. L’operatrice in servizio nella struttura per anziani a Villafrati con un caso in famiglia. I compaesani rientrati ad Agira. Il giovane rientrato dalla settimana bianca che contagia i familiari nel Ragusano. Sono tutte le “piste” seguite da medici e operatori dei servizi di epidemiologia delle Asp provinciali. Investigatori in camice bianco che in sordina cercano di risalire al ” paziente zero”, ricostruire la rete dei contatti stretti, isolare i potenziali “spreader” (diffusori) e spezzare così la catena del contagio. «Ogni volta che c’è un caso – spiega uno di loro – il laboratorio d’analisi lo notifica al dipartimento di epidemiologia. Scatta la ricerca dei contatti stretti degli ultimi 15 giorni, con i criteri stabiliti dal ministero». Come è avvenuto a Salemi, dove si sono registrati 15 positivi in pochi giorni. L’indagine epidemiologica è in corso e sono state ” intervistate” una cinquantina di persone. A coordinare le operazioni sono due delegati del servizio di epidemiologia. Tutte le piste finora conducono a una festa di compleanno di una diciottenne salemitana, svolta il 5 marzo in un locale a Castellammare del Golfo, con 98 invitati alcuni dei quali da poco rientrati in Sicilia. Qualche giorno dopo un anziano parente della festeggiata è morto e un invitato è stato ricoverato per Covid. E non sono i soli casi sono riconducibili alla festa. Altri sono legati ad un banchetto con 30 persone avvenuto l’8 marzo. «L’obiettivo – spiegano gli 007 in camice – è isolare i casi e contenere la diffusione». A Villafrati è partito il “processo” a una studentessa rientrata dalla Lombardia, accusata di essere andata a trovare il nonno ricoverato. Ipotesi che non trova riscontro nelle indagini dell’Asp concentrate su due versanti: una pista è legata all’anziano che il 17 marzo è risultato positivo nella vicina Vicari, paese d’origine di una fisioterapista che sta svolgendo un tirocinio nella struttura di Villafrati, l’altra è legata agli ultimi ricoveri di pazienti dimessi da altri ospedali cittadini.