“Questione di testa. Di concentrazione, di convinzione, forse di ritrovare l’alchimia emotiva vincente. Al Trapani di oggi, manca la scintilla capace di infiammare. Parlare di “pareggite”, dopo appena quattro giornate di campionato, è forse prematuro. Ma il fatto che il Trapani sia al quarto pareggio in altrettante gare è l’indicatore più chiaro dei limiti e dei pregi di questa squadra. L’1-1 contro l’Ascoli è quasi una fotocopia del precedente casalingo contro la Pro Vercelli: primo tempo sbiadito e ripresa di cuore e determinazione, sempre ad inseguire e a cercare la via giusta per raddrizzare la gara. Questa volta è stato Bruno Petkovic, al rientro, ad aggiustare le cose e a impedire che la formazione granata conoscesse l’amarezza della prima sconfitta stagionale. Se il Trapani, però, vorrà compiere un salto di qualità, dovrà dimostrare continuità nel corso dei novanta minuti e ritrovare ardore e voglia di lottare dal primo minuto. Il Trapani del primo tempo, infatti, gioca con un’eccessiva consapevolezza dei propri mezzi, quasi ad attendere che arrivi il momento giusto per dimostrare le proprie qualità. È una copia quasi irriconoscibile della squadra che ha abituato il pubblico del Provinciale. Dal primo istante di gioco, l’Ascoli controlla le operazioni e propone il palleggio con disinvoltura ed efficacia. Cosmi, immobile per diversi minuti nell’area tecnica, osserva con le mani in tasca, prima di esplodere nella sua tipica gestualità. Non è affatto contento dell’approccio della sua squadra e ne ha motivi più che validi: sulla fascia destra, il Trapani non riesce mai a proporsi e, in linea generale, i granata non hanno dentro il sacro fuoco. Anzi, arrivano sempre con un attimo di ritardo nei contrasti e patiscono la grinta degli ospiti. Vero che l’Ascoli non crea pericoli e che il Trapani si fa vivo un paio di volte (Ferretti e Citro) dalle parti del portiere Lanni, ma è evidente che la formazione granata non sia accompagnata dal bioritmo favorevole. L’Ascoli tiene bene il campo e passa in vantaggio grazie ad un’ingenuità granata. Nizzetto aggancia Orsolini al limite dell’area e il rigore fischiato dall’arbitro Rapuano non è fuori logica. Gatto trasforma e l’Ascoli sigla il meritato vantaggio. Arriva la scossa: il Trapani sfiora il pari con Citro e un tentativo di autogol del difensore Mengoni, ma l’Ascoli va al riposo avanti senza rubare nulla. Nella ripresa, Barillà subentra a Nizzetto e Petkovic prende il posto di Citro. Al di là di moduli e uomini, però, si rivedono umiltà e voglia di inseguire ogni pallone. Coronado impegna da dentro l’area il portiere Lanni (57’) e il Trapani prova a chiudere l’Ascoli nella sua metà campo. Inevitabilmente, concede qualcosa, ma trova il pari al 62’: è proprio Petkovic a sospingere in rete un ottimo assist di Ferretti. Nell’ultima mezzora, il Trapani non riesce ad essere ordinato: è assistito dalla volontà, ma non trova i varchi per impensierire con costanza la retroguardia dell’Ascoli. «Oggi non siamo una squadra da play-off – commenta Cosmi – e abbiamo generato aspettative che al momento non siamo in grado di mantenere. Il nostro non è un problema tattico, né fisico: dovrò lavorare molto sull’aspetto mentale. Adesso, è opportuno che entriamo in un’altra dimensione». A partire da martedì sera, magari, quando al Provinciale arriverà lo Spezia. La caccia alla prima vittoria è ancora aperta”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.