Repubblica: “Pelagotti: «Io, uomo spogliatoio»”
L’edizione odierna de “La Repubblica” riporta le dichiarazioni di Alberto Pelagotti, portiere del Palermo: «Il mio ruolo rispetto a quello di Santana – spiega Pelagotti – è differente. Mario è un leader sotto tutti gli aspetti, è un giocatore che ha fatto cose importanti, è arrivato in Champions, è cresciuto in un mondo difficile come quello del calcio che conta e sa cosa dare a una squadra. Io sono più uno che tiene il gruppo unito, che fa spogliatoio. Mi sono preso in carico i giovanotti, cerco di dare il mio contributo in termini di equilibrio e felicità. Sono più scherzoso: il mio è un ruolo più da giocherellone, lui è più serio. Ma entrambi abbiamo il carisma che ci permette di dare qualcosa in più per il bene della squadra. Non si può chiamare voglia di rivalsa la nostra – dice il portiere – la classifica parla chiaro, siamo primi e non possono essere due partite in un girone a mettere in dubbio quello che abbiamo fatto. Abbiamo tre punti di vantaggio sulla seconda e siamo quelli che all’inizio della stagione hanno fatto dieci vittorie di fila. Siamo forti e compatti. In fin dei conti abbiamo toppato due partite, vincerne trentaquattro era impossibile. Non mi aspettavo il recupero del Savoia, ma dobbiamo pensare solamente a noi stessi e non a quello che fanno le altre. Un calo a livello di risultati ci può stare – continua Pelagotti – a me pure sarebbe piaciuto vincerle tutte, ma bisogna analizzare quello che succede in campo. L’ultima partita contro il Troina è andata male anche per degli episodi. Se uno solo dei due rigori fossero stati realizzati da Ricciardo o Sforzini parleremmo d’altro. Ma nel calcio contano i risultati e per questo dico che miglioreremo ancora. Serie D? Non avevo mai nemmeno visto una partita – ammette il giocatore – Ho notato che il livello tecnico ovviamente è inferiore a serie A, B o C, ma c’è tanto agonismo. E a fare la differenza in questa categoria è proprio questo aspetto. Non mi aspettavo certi campi che abbiamo trovato in trasferta, abbiamo giocato su terreni imbarazzanti. Se porti la Nazionale a Biancavilla, a Palmi o non mi ricordo dove vi assicuro che farebbero fatica pure gli azzurri. Da parte della squadra – evidenzia l’estremo difensore – l’entusiasmo non deve mancare e l’appagamento può arrivare solo dopo l’ultima giornata di campionato. Dopo dieci vittorie di fila potresti sentirti invincibile, ma prendi uno schiaffo e torni con i piedi per terra sulla terra. Durante la prima parte della stagione c’è stato un piccolo calo di presenze, speravo che, come avevano chiesto Mirri e Di Piazza, contro l’Acireale ci fosse il pienone. Ma l’importante è che lo stadio sia pieno a maggio per festeggiare. Chi c’è sempre stato ci sta dando un contributo eccezionale. I nostri tifosi sono importanti. Floriano? È forte – dice Pelagotti – ci siamo sentiti in questi giorni, numericamente può sostituire Santana. È un dribblomane, gli piace scartare, rientrare e provare la conclusione, gioca sul lato opposto rispetto al suo piede naturale, per questa categoria è devastante, fa la differenza, se viene ci può dare una mano».