Repubblica: “Pastore e il derby di Sicilia. Cosi Cosmi lasciò Palermo. La sua breve storia in rosanero”
L’edizione odierna de “La Repubblica” scrive dell’ex rosanero Serse Cosmi che stasera affronterà il Palermo, ripercorrendo l’esperienza in rosanero del tecnico:
“Una esperienza breve e sfortunata in rosanero un’altra a Trapani dove ha sfiorato la serie A ma ha finito con l’esonero L’uomo del fiume torna in riva al mare di Sicilia. Per Serse Cosmi quello di stasera sarà un ritorno in una regione che lui ha vissuto in due modi completamente differenti. Malissimo nel primo approccio a Palermo, bene nel complesso nonostante l’esonero a Trapani. Alla partita di stasera Cosmi ha già iniziato a pensare sabato scorso al termine della partita vinta contro il Cesena. «Palermo? Per me non è una ferita aperta – ha detto – per me è come se non ci fossi mai stato. Forse è stata l’unica volta in cui sono stato sottovalutato nella mia carriera. Ho trascorso giorni belli solo a Mondello, ma è stata un’esperienza negativa, che non mi ha lasciato niente oltre ai soldi». Sulla panchina rosanero fece quattro partite, l’ultima persa per 4-0 a Catania. «Ho litigato con Cosmi prima dell’inizio del derby – disse Zamparini – gli ho detto che se non avesse schierato Pastore e avessimo perso lo avrei mandato a casa». E così fu. Era il 2011 e l’avventura di Cosmi alla guida del Palermo era iniziata sotto i migliori auspici nonostante fosse subentrato a Delio Rossi esonerato dopo una sconfitta per 7-0 al “Barbera”. «Tutti gli allenatori sono traghettatori – disse al suo arrivo in rosanero – Ma se pensiamo a Caronte, qui non ci sono anime dannate da traghettare e questo non è un inferno. Anzi, possiamo arrivare in paradiso ». Un mese e sei giorni dopo faceva già parte della lunga lista di cacciati da Zamparini. Epilogo uguale, ma percorso completamente diverso a Trapani. Nel 2015 subentra a Boscaglia, mito per i tifosi granata, ma esonerato perché la squadra era in zona retrocessione. Cosmi compie il suo primo miracolo centrando la salvezza. Nella stagione successiva sfiora la serie A ma perde il doppio confronto in finale dei play-off contro il Pescara. Al terzo campionato la crisi: i granata non si schiodano dal fondo della classifica e come se non bastasse i primi di ottobre al ritorno dopo una cena con la squadra trova l’auto, che aveva lasciato posteggiata davanti casa, bruciata. Cosmi si prese qualche giorno di pausa per raggiungere la sua famiglia prima di rituffarsi alla guida della squadra. « Avevo bisogno di guardare negli occhi i miei figli – disse in quei giorni – ma non ho mai pensato di lasciare il Trapani». In realtà Cosmi rimarrà ancora per poco in granata: a fine novembre viene esonerato, la squadra è ultima a sei punti dalla salvezza. Il club parlò di decisione dolorosa e sofferta, lui scrisse una lettera per ringraziare Trapani e i trapanesi. Ma in realtà in città c’è chi tutt’ora lo ritiene responsabile per la successiva retrocessione, accusandolo di avere rotto quel giocattolo perfetto che era diventato il Trapani”.