Repubblica: “Pasqual, ultimo atto in maglia viola contro il Palermo”
“Come quando riguardi le vecchie foto e sospiri. Succede in questi giorni, guardando Claudio Ranieri imbiancato e osannato dal mondo. Ritrovi la sua voce e i tuoi ricordi, a due passi dal santuario di Santa Rita da Cascia, là dove la Fiorentina riprendeva la sua strada dopo quel brutto incidente chiamato serie B. Immagini sgualcite e lontane. Il tempo di un passaggio nella mente e ti ributti nel presente, che però è ancora un presente altrove. Perché appare un ragazzone alto e possente. Ricordi meno remoti, ma sei sempre costretto a frugare nel passato. Luca Toni annuncia l’addio al calcio. Lo fa con garbo, educazione e rispetto per la sua storia e per i suoi tifosi. Tutti. Toni è amato. Per i suoi gol. Ma anche per la sua semplicità, il suo sorriso e la misura delle sue parole, mai fuori luogo. Un campione del mondo capace di vincere la classifica dei cannonieri a 38 anni, rigenerando se stesso con l’aria di chi è costretto a fermare il presente per rimandare il futuro. Sui social Firenze lo ha ringraziato, raccontando di un rapporto diverso e di una passione per un giocatore esploso nella bella Fiorentina di Prandelli e tornato a dare una mano prima di ripartire ancora, perché nel frattempo era arrivata la stella Mario Gomez e lui alla Fiorentina non serviva più. Toni annuncia l’addio anche per avvisare i suoi tifosi che la prossima partita al Bentegodi per lui sarà l’ultima davanti alla sua gente. Ci sarà una festa, un tributo, un’emozione condivisa. Nel suo passato, in quella Fiorentina prandelliana che sapeva emozionare la sua gente, giocava anche un ragazzo da corsa, uno che crossava per la testa di Toni & Furmini, appunto. Il suo nome è Manuel Pasqual, ed è lui ciò che è rimasto nella Fiorentina attuale di quei giorni. Anche per Pasqual la prossima potrebbe essere l’ultima partita al Franchi. Il problema è che lui questo ancora non lo sa. Aveva chiesto ai suoi dirigenti notizie del suo futuro. Se avevano o no intenzione di rinnovargli il contratto. Ma nessuno gli ha mai fatto sapere nulla. «E così ancora non so se questa sarà la mia ultima partita al Franchi», ha detto ieri l’esterno sinistro con l’aria di chi si è sentito trattato come l’ultimo arrivato, anche se è qui da undici anni e in fondo aveva chiesto solo di potersi organizzare la vita e il lavoro, e magari avere il tempo di firmare per un’altra squadra, visto che le offerte ci sono e sono reali. Lui aveva anche detto di no, a gennaio. Per affetto e rispetto. E poi Pasqual aveva seguito le regole, mettendosi a disposizione della società, come uomo immagine, figura onnipresente a inaugurazioni e incontri con i tifosi. Sempre sorridente, sempre pronto a una parola gentile. Anche con i compagni, soprattutto gli stranieri, a cui dava una mano a trovare casa e scuola per i figli. Un generoso, il bravo Manuel, uno che se la tira poco, anzi nulla. Lui chiedeva solo di sapere qualcosa sulle intenzioni della società. Così, anche per ringraziare eventualmente i tifosi per cui ha giocato undici anni. Dal 2005, quando arrivò a Firenze insieme a Toni, appunto. Sospiro. Già”. Questo quanto scrive l’edizione odierna de “La Repubblica”.