L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulle radici di Giacomo Filippi, allenatore del Palermo.
La vittoria di mercoledì sera nel derby contro il Catania ha risvegliato l’entusiasmo dei tifosi rosanero di Partinico. Molti ricordano la carriera del tecnico, iniziata dai campi polverosi di provincia con la maglia neroverde del Partinicaudace «All’epoca Giacomino era un ragazzo dalle potenzialità notevolissime. Era un talentuoso – racconta coach D’Orio, insegnante di educazione fisica di Filippi – Aveva una buona corsa e realizzava dei tempi impressionanti improvvisando, senza un vero e proprio allenamento tecnico specifico. Nelle gambe aveva solamente la preparazione atletica che acquisiva durante gli allenamenti col Partinicaudace. Io volevo che gareggiasse nei 400 e negli 800 metri piani e qualche volta lo portavo con me in competizioni regionali». Il suo primo allenatore, Gino Rubicondo, spiega «Quando fu convocato dalla nazionale Under 18 lo accompagnai personalmente, andando in aeroporto con una vecchia Fiat 127. Una volta arrivati alla “Borghesiana” lo vidi con la maglia azzurra in campo. L’emozione fu fortissima. Mercoledì, prima del debutto in panchina con il Palermo, ci siamo sentiti e lui mi ha risposto con la solita grinta, dicendomi che non avrebbe mai mollato».