“La procura federale ha chiesto un meno 2 per gli emiliani spalancando le porte della promozione ai rosa. La sentenza potrebbe arrivare già oggi. Una sentenza alla quale è legato il destino del Palermo e il futuro della società rosanero che adesso può veramente sperare nel ripescaggio in serie A ai danni del Parma. Come era nell’aria la richiesta del procuratore federale aggiunto Gioacchino Tornatore nei confronti della società emiliana è stata pesantissima. Due punti di penalizzazione da scontare in questo campionato o, in subordine, una partenza ad handicap di sei punti nella prossima stagione. Nel primo caso ad essere ripescato in serie A sarebbe il Palermo. Inoltre, Tornatore ha chiesto quattro anni di squalifica per Emanuele Calaiò. « Riteniamo – ha detto il procuratore aggiunto Tornatore nella sua requisitoria – che per essere afflittiva la sanzione debba essere applicata alla stagione appena conclusa». Una frase che non può non avere strappato un sorriso a Giovanni Giammarva. Il presidente del Palermo, a Roma insieme agli avvocati Pantaleone, Trinchera e Terracchio, ha seguito l’udienza seduto una fila dietro Emanuele Calaiò, proprio alle spalle dell’attaccante del Parma che con i suoi messaggi whatsapp inviati a De Col e Terzi prima della sfida con lo Spezia ha fatto scattare l’inchiesta per illecito. « Sono molto ottimista – dice Giammarva alla fine dell’intensa giornata romana – L’udienza è stata molto equilibrata e la procura ha svolto un ottimo lavoro. La requisitoria è stata chiara, precisa e molto circostanziata. Il Tribunale mi è sembrato molto attento e per questo sono ottimista sull’esito della vicenda. Del resto, se la sentenza deve essere veramente afflittiva i punti di penalizzazione devono arrivare in questo campionato ». Giammarva resta quindi come il fiato sospeso così come, a qualche centinaia di chilometri di distanza restano con il fiato sospeso Maurizio Zamparini nella sua villa di Ajello del Friuli e Rino Foschi con Tedino e il gruppo rosanero in ritiro a Sappada. «È chiaro che tra un Palermo in serie A e un Palermo in serie B cambierebbe tutto – dice il presidente Giammarva – ma non cambierebbe la strategia di cessioni programmata e avviata in questi giorni. È chiaro che però non ci faremmo trovare impreparati. Del resto abbiamo sempre detto che esiste un piano A e un piano B. Se venissimo ripescati sapremo come intervenire e non ci faremmo trovare impreparati, ma se malauguratamente dovessimo restare in B saremmo in grado di allestire una formazione all’altezza». Per dirla in soldoni, la differenza tra un campionato di B e uno di A sono quei 40 milioni di diritti televisivi che il massimo torneo assicura. Inoltre è anche evidente che una società in A ha un suo appeal per potenziali acquirenti che invece non avrebbe in B con un valore di mercato certamente ridotto. Non resta quindi che attendere il verdetto del Tribunale federale nazionale così come c’è da attendere anche la decisione del tribunale del riesame di Palermo che ieri si sarebbe dovuto pronunciare in merito alla richiesta avanzata dai legali del Palermo sul dissequestro di un milione e 135 mila euro dai conti del Palermo e di 99 mila euro di azioni della società rosanero riconducibili al patron Maurizio Zamparini. Il tribunale si è preso cinque giorni di tempo per decidere. Il provvedimento di sequestro era stato preso dai giudici nell’ambito dell’inchiesta della Guardia di finanza che va avanti ormai da un anno. È attesa per i prossimi giorni anche la decisione del tribunale del riesame sulla richiesta di misure cautelari nei confronti del patron rosanero e di altri due indagati avanzata dalla procura di Palermo”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Repubblica”.