Repubblica: “Parco giocatori ma niente stadio. Il Palermo vale 50 milioni”. L’analisi patrimoniale nei dettagli

Quindici milioni di euro. È la cifra che ha pagato nell’estate 2002 Maurizio Zamparini per comprare il Palermo da Franco Sensi. Oggi, a distanza di 14 anni, il patron friulano cerca un compratore. Il valore di quella squadra era quello di una formazione che militava in serie B e che aveva il peso di una situazione debitoria a dir poco rilevante. Oggi il Palermo è in A, ha visto aumentare il proprio volume di affari, ed è in vendita: ma fissare un prezzo non è semplice. Il valore, però, potrebbe essere simile a quello attribuito per il passaggio di proprietà del Bologna, vale a dire più o meno 50 milioni di euro. «Il prezzo di una squadra di calcio – spiega Marco Bellinazzo , esperto di economia sportiva – dipende da numerosi fattori. Non ci può essere una valutazione fissa: si tratta di un prezzo variabile che dipende principalmente dal parco giocatori, soprattutto per i club come il Palermo che non hanno un centro sportivo o uno stadio di proprietà. Poi bisogna anche badare alla parte patrimoniale della società: lo stato dei debiti, dei crediti e delle disponibilità liquide». Il valore del parco giocatori, inoltre, di solito dipende dalla valutazione che si stabilisce al calciomercato. Per fare un esempio: la valutazione che aveva fatto il Monaco l’estate scorsa per Lazaar, 15 milioni di euro per l’intero cartellino, dopo questo campionato difficilmente sarà la stessa. In linea di massima, però, il valore dell’intera squadra rosanero si aggira sui quaranta milioni di euro. L’altra voce, quella patrimoniale, è più difficile da interpretare. Il Palermo, infatti, ultimamente ha messo in atto delle operazioni per riuscire a fare quadrare i conti, mettendo insieme cessioni eccellenti e altri strumenti contabili per tenere in vita la società. Al 30 giugno 2015 i debiti del Palermo ammontavano a circa 114 milioni e 500 mila euro, la parte più consistente, quasi 46 milioni di euro, nei confronti delle banche. I crediti a bilancio, invece, sono poco più di 58 milioni di euro, con la parte più grossa legata ai soldi che il Palermo deve incassare dalle altre società di calcio e che ammonta a più di 47 milioni di euro. A proposito delle disponibilità liquide, inoltre, il Palermo dichiara quasi 22 milioni di euro fra depositi bancari, postali e altri valori in cassa. «Analizzando questi parametri – dice Bellinazzo – il valore del Palermo potrebbe essere di una cinquantina di milioni di euro. Praticamente una somma simile a quella pagata per l’acquisto del Bologna». Ma non c’è una regola che stabilisce dei parametri fissi. Il prezzo, come in tutte le trattative di acquisto, lo stabilisce chi vende. Pochi giorni fa Zamparini si è detto disponibile a fissare un prezzo molto basso nel caso in cui un palermitano mostrasse interesse per l’acquisto. «Zamparini potrebbe vendere anche al prezzo simbolico di un euro – conclude Bellinazzo – per lui sarebbe una mancata valorizzazione del prodotto rispetto all’investimento iniziale, ma sicuramente un netto risparmio per quanto riguarda eventuali spese future».