Repubblica: “Palla all’Uefa, il calcio sogna la ripartenza. Oggi si decide la nuova data degli Europei: autunno o estate 2021. Priorità ai campionati”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulle decisioni che verranno prese nel mondo del calcio. L’appuntamento è alle 10 di stamattina, in videoconferenza per rispettare le decine di stop che il coronavirus ha imposto alle frontiere, senza risparmiare giocatori e dirigenti: i presidenti delle federazioni serba e svizzera sono tra i positivi al tampone, dopo il congresso di due settimane fa ad Amsterdam. Da giorni Aleksander Ceferin, numero uno della Uefa bloccato anche lui in Slovenia, sta studiando una soluzione scontrandosi con una sola certezza: concludere i campionati, da cui dipende la sopravvivenza delle squadre di club, che non è possibile senza rinviare la competizione per nazionali. Oggi, in una riunione prima con leghe continentali, Eca (i club) e Fipro (sindacato mondiale calciatori), poi con le cinquantacinque federazioni europee, annuncerà lo slittamento di Euro 2020, probabilmente all’estate del 2021: è la soluzione più convincente, ma ha ancora dei sostenitori anche l’ipotesi di giocare nell’inverno del 2020, in allineamento col Mondiale in Qatar, tra novembre e dicembre 2022. Entrambe hanno delle controindicazioni: l’ipotesi 2021, gradita a parecchie federazioni, mette in forse la final four della Nations League e impone di rinviare sia la fase finale dell’Europeo Under 21 in Slovenia e Ungheria sia l’Europeo femminile in Inghilterra sia soprattutto il nuovo Mondiale per club della Fifa (a questo punto slitterebbe al 2023), con Infantino quasi costretto a privilegiare le nazionali ai club, che pregustavano i ricchi introiti, Bayern in testa. Tuttavia presenta il vantaggio di non sconvolgere né sovraccaricare il calendario al contrario di un Europeo invernale. L’obiettivo di tutti è finire le competizioni, al punto che la Uefa valuta persino una riduzione delle partite, cancellando andata e ritorno dei quarti e delle semifinali. Insomma, trasformare la Champions in un piccolo europeo per club. Una soluzione utile a ridurre le date necessarie a terminare la competizione: in fondo oggi nessuno può dire quando si potrà ripartire: la curva di contagi e ospedalizzazioni in tutta Europa continua a salire e non è omogenea nei vari Paesi, il numero delle persone positive al Covid- 19 nel mondo ha superato quelli della Cina: fare previsioni sui tempi, insomma, è oggettivamente difficile. Il nodo dei campionati, in tutta Europa, è anche quello dei diritti televisivi: i broadcaster detentori potrebbero non pagare le ultime tranche. La Serie A, in costante contatto coi medici sportivi, spera di riuscire a giocare tra il 2 e l’8 maggio: una speranza su cui però esistono forti perplessità di molti esperti consultati in queste ore.

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Redazione Ilovepalermocalcio