PALERMO

Repubblica: “Palermo Walterino torna a casa, le mille vite in rosa di Sirigu che per i tifosi è solo Totò”

L’edizione odierna de “La Repubblica – Palermo” si sofferma sul ritorno di Sirigu e ripercorre il suo passato in rosanero.

La prima esperienza di Salvatore Sirigu in rosanero iniziò nell’estate del 2005 con un curioso incidente: un fax, che doveva essere inviato all’Hotel Pragant di Bad Kleinkirchheim, in Carinzia, dove il Palermo di Zamparini era in ritiro, venne invece spedito all’Hotel Kirchheimerhof, dove alloggiavano i giornalisti. Su quei fogli, indirizzati “All’attenzione di Rino Foschi”, c’era la documentazione per il trasferimento di Sirigu dal Venezia al Palermo. Fu l’inizio della carriera di Totò, come lo avrebbero chiamato i tifosi del Palermo, o Walterino, il soprannome affettuoso datogli dai compagni di squadra Corini e Fontana.

Sirigu, originario di “La Caletta”, un piccolo borgo di 2.000 abitanti nel comune di San Nicolò d’Arcidano in provincia di Nuoro, iniziò a giocare come attaccante nella scuola calcio Puri e Forti, su un campo chiamato “La Solitudine”. Tuttavia, il suo destino cambiò quando Walter Zenga, esperto di portieri, decise di dargli la maglia da titolare del Palermo, relegando in panchina il brasiliano Rubinho.

L’inizio di Sirigu con il Palermo non fu dei più facili. Nel 2006, con il Palermo allenato da Francesco Guidolin e ambizioso di raggiungere la Champions League (obiettivo mancato in parte a causa dell’infortunio di Amauri a Siena), Sirigu fece il suo debutto in Coppa UEFA a Istanbul contro il Fenerbahçe, subendo tre gol. Tuttavia, il talento di Sirigu era evidente, tanto che il CT dell’Under 21, Casiraghi, lo volle titolare in azzurro. Dopo alcuni prestiti alla Cremonese e all’Ancona, Sirigu tornò al Palermo nel 2009, in una squadra che contava portieri come Amelia, Ujkani, Agliardi, Santoni e Rubinho. Nonostante questa concorrenza, Sirigu divenne il titolare. Debuttò in Serie A con il Palermo all’Olimpico contro la Lazio, dove i rosanero vinsero 2-0. Anche se la settimana successiva non poté giocare a Livorno a causa della febbre, Zenga aveva già scelto Sirigu come primo portiere.

La prima fase della sua carriera con il Palermo culminò il 29 maggio 2011 con la finale di Coppa Italia contro l’Inter all’Olimpico, una grande festa nonostante la sconfitta. Dopo questa partita, Zamparini cedette Sirigu al Paris Saint-Germain per quasi 4 milioni di euro, un trasferimento che inaugurò una serie di movimenti tra Palermo e Parigi, incluso quello di Javier Pastore al PSG. Dopo il PSG, Sirigu ha avuto esperienze in Spagna con Siviglia e Osasuna, e poi è tornato in Italia, accumulando numerose esperienze di alto livello e debuttando con la Nazionale maggiore, partecipando anche ai Mondiali in Brasile, dove giocò nella vittoria contro l’Inghilterra per l’indisposizione di Buffon.

Ora, tredici anni dopo, Sirigu torna al Palermo per la terza volta. Non è più “Walterino”, ma per i tifosi rosanero rimane sempre “Totò”, un giocatore che non se n’è mai davvero andato dal loro cuore.

Published by
Redazione Ilovepalermocalcio