L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla scomparsa di Vittoria Campo, l’ex calciatrice della Ludos.
Nessun segno evidente di overdose da stupefacenti, nessuna certezza che Vittoria Campo abbia ingerito un mix letale di farmaci, di sicuro nessun segno di violenza sul corpo e correlazione con la somministrazione del vaccino per il Covid, visto che non aveva fatto nemmeno la prima dose. Per il medico legale del Policlinico di Palermo Antonietta Argo quella sulla ventitreenne ex calciatrice del Palermo «è ancora un’autopsia muta» , ovvero senza un’indicazione precisa sulle cause del decesso. Tranne la morte violenta, tutte le cause sono comunque ancora possibili e soltanto gli esami istologici su frammenti di tessuto di tutti gli organi e lo screening tossicologico completo potranno far luce sulla tragedia di lunedì. Un secondo straziante dolore per i genitori dopo la morte del fratello Alessandro, trovato senza vita il primo settembre a Favignana.
Nella relazione dei medici del pronto soccorso dell’Ingrassia e nella cartella clinica della ragazza ci sono però gli esami del sangue, effettuati subito dopo l’arrivo in ospedale di Vittoria, accompagnata priva di sensi dalla madre. Esami che confermerebbero la presenza di tracce di cocaina e metadone nel sangue della ragazza. In che concentrazione e soprattutto da quanto tempo erano nel sangue lo stabiliranno gli esami di laboratorio disposti dal medico legale. Ricondurre la presenza di queste due sostanze alla morte è, allo stato, «assolutamente prematuro» sottolinea il medico legale.