L’edizione odierna di “Repubblica” parla dello scandalo delle agenzia di modelle a Palermo.
«Fra levati, smettila, non voglio…cosa stai facendo? », implorava la ragazza mentre Francesco Pampa le diceva: «statti ferma…non è niente di grave». Non aveva ancora compiuto sedici anni la ragazzina mentre il manager delle modelle la violentava nel suo ufficio dell’agenzia Vanity in pieno centro a Palermo.
Le aveva chiesto di indossare un costume rosso nel suo ufficio, aveva spento le telecamere e le si era avvicinato alle spalle cominciando ad abusare di lei. Un ricordo crudo, pieno di dettagli che la ragazza ha raccontato agli investigatori come se fosse accaduto la sera prima. Invece quello «smettila, non voglio… » è successo alla fine del 2015 e ha segnato l’inizio dell’incubo per la giovane palermitana che voleva solo entrare nel mondo dello spettacolo. Invece per anni è rimasta in balia di dei due manager, arrestati ieri mattina dalla squadra mobile con l’accusa a vario titolo di violenza sessuale, prostituzione minorile favoreggiamento della prostituzione.
Un incubo durato fino all’agosto del 2019 quando, disperata e completamente svuotata, ha trovato la forza di confidarsi con la madre. «Per ogni rapporto sessuale mi davano dai cento ai centocinquanta euro… mi avevano fatto il lavaggio del cervello… mi sento sporca… ho avuto rapporti sessuali con Francesco e Max… e non soltanto con loro, anche con altre persone che non conosco nemmeno… ma so per certo che erano pieni di soldi…».