Repubblica: “Palermo. Via Roma, il cantiere infinito. Altri due mesi per il collettore. Riapre il Velodromo”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sui lavori in corso a Palermo.
Questa volta le ruspe e gli escavatori sono fermi da una decina di giorni, perché l’azienda che sta realizzando il collettore fognario in via Roma aspetta l’arrivo di un macchinario per perforare la roccia di calcarenite sotterranea. La verità è che con il nuovo anno non sono finiti gli imprevisti per uno dei cantieri più tormentati della città, quello del collettore, che da quasi tre anni tiene prigioniera l’arteria principale del centro città.
«I lavori proseguono e non si sono fermati, si attende soltanto l’arrivo di nuove macchine per risolvere il problema della calcarenite che sta rallentando da mesi il cantiere — dice l’ingegnere Nicolò Asaro, responsabile dei lavori per conto del Comune — purtroppo questo imprevisto ha rallentato la marcia e l’aumento del costo dei materiali rischia di incidere sulle già esigue somme a disposizione per finire il lavoro. Ma gli operai vanno avanti regolarmente nelle altre zone del collettore fognario, a partire dalla Cala e dal porto». Via Roma libera entro marzo?
Non c’è pace per la maxi opera di ingegneria idraulica che dovrebbe disinquinare tutto il braccio di mare della zona del porto e della Cala e che è partita nel 2015, cioè sette anni fa. La storia è un groviglio di intoppi, tra fallimenti di società, imprevisti geologici, ritrovamenti di cavi telefonici da spostare, che hanno esasperato automobilisti intrappolati nel traffico e commercianti con le vetrine oscurate dalle impalcature eterne.
Sulla fine dei lavori i tecnici non si sbilanciano. «Ma — dice ancora Asaro — contiamo di liberare la via Roma per riaprire la parte chiusa al traffico entro la primavera». Così come entro metà marzo la Amec, società che sta eseguendo i lavori, tirerà via le sacche di acqua putrida che da cinque anni invade i condomini dei palazzi in piazzetta della Pace, a Borgo Vecchio.