L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla nuova vita della Fiera del Mediterraneo.
La fila di auto incolonnate per accedere al drive-in dei tamponi parte da piazza generale Cascino e si snoda fino al varco di via Sadat. Sembra un giorno come tanti alla Fiera del Mediterraneo di Palermo. I bambini escono dalla struttura sventolando i loro palloncini, certificati di vaccinazione in vista, le manine ancora sporche di tempera per lasciare il loro segno sulle pareti dell’hub pediatrico. Poco più avanti, la scritta Padiglione 20 si legge appena, sbiadita dal tempo e dall’incuria. Sono invece ancora vividi i colori della campagna vaccinale.
“La bella stagione — campeggia sul telo che ricopre la facciata — inizia da qui”. Nulla lascia intendere che il conto alla rovescia sia già iniziato. Eppure tra meno di 40 giorni lo stato d’emergenza sarà cessato e inizierà il lento ritorno alla normalità. Anche per il padiglione 20 della Fiera del Mediterraneo, dove il governo regionale, di concerto col Comune di Palermo, ha intenzione di realizzare un grande centro congressi. La
fine di un’epoca, insomma, passa anche dalla riconversione degli spazi in cui migliaia di siciliani sono rimasti in fila, anche per ore, in attesa dell’agognato siero per uscire dall’incubo Covid-19.
Una riqualificazione per la quale il governo regionale ha già stanziato 15 milioni di euro e non esclude di poter integrare ulteriori risorse. Il progetto potrebbe essere definito entro l’anno, poi dovrebbe iniziare l’effettiva fase di realizzazione. «I numeri sono impietosi — osserva Musumeci — la Sicilia è fuori dal grande turismo congressuale. Buona parte si rivolge alle regioni del Nord (57%), il 26 congressi su 100 si svolgono nell’Italia centrale, soltanto il 17% ha luogo tra il Sud e le Isole». E così quello che è stato il luogo simbolo della campagna vaccinale «diventerà — è la promessa di Musumeci — il luogo simbolo del turismo congressuale». E l’hub vaccinale? «A fine marzo — dice il governatore — cesserà lo stato d’emergenza, penso che il vaccino diventerà un fatto fisiologico, la campagna in futuro sarà portata
avanti dai medici di famiglia».
Musumeci assicura che il centro vaccinale non verrà smantellato subito e che gli operai entreranno in Fiera non prima del 2023. Resta la suggestione a tracciare la fine di un’era. È negli occhi di medici e amministrativi che lavorano in Fiera, dove anche ieri si sono somministrate un migliaio di dosi. «Abbiamo saputo di questo nuovo progetto per il Padiglione 20 dalla stampa — dice il responsabile dell’hub vaccinale, Rosario Iacobucci — ma non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione formale. Certo, sapevamo che questo non sarebbe stato il nostro luogo di lavoro per sempre, ma non riduciamolo a struttura che somministra esclusivamente vaccini, sarebbe riduttivo».