Repubblica: “Palermo. Ultrà e concerti neomelodici, la strategia del consenso dei clan”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sull’Operazione Resilienza 2, che ha inflitto un duro colpo alla famiglia mafiosa del Borgo Vecchio.
Un sistema che si basava su due uomini chiave: “Giovanni Johnny Giordano, storico capo ultras e uomo di fiducia delle cosche allo stadio e Salvatore Buongiorno, di giorno impiegato comunale del settore cimiteri e la sera “re” degli impresari dei cantanti neomelodici con la sua società, la Music Service Spettacoli” scrive il quotidiano.
Entrambi i soggetti, infatti, risultano indagati dal procuratore aggiunto della Dda Salvatore De Luca e dai sostituti Amelia Luise e Luisa Bettiol per concorso esterno in associazione mafiosa. Diverse le intercettazioni in cui Giordano sollecita l’intervento di Angelo Monti, boss del Borgo Vecchio, per risolvere i dissidi fra gruppi ultras, in cui procura biglietti e si mette a disposizione delle famiglie per ciò che riguarda il Palermo calcio. Già dipendente dell’Us Città di Palermo nella gestione Zamparini, sperava nell’intercessione di Bellino con il nuovo presidente Mirri per riavere il posto di lavoro, un incontro mai verificatosi e capace di evidenziare «la riottosità di Mirri».
Giordano, infatti, voleva tornare ad avere libero accesso in tutto il “Barbera”, ma ciò che riusciva ad ottenere era una ventina di tagliandi omaggio a partita da consegnare ai boss, grazie a due dipendenti del Ssd Palermo che si mettevano a disposizione.