L’edizione odierna de “La Repubblica – Palermo” si sofferma sui rosanero che hanno battuto 3-1 la Juve Stabia.

Tre squilli in trasferta per ricordare al campionato che il Palermo è tra le squadre in corsa per la Serie A. I rosanero ottengono la seconda vittoria consecutiva in trasferta, battendo 3-1 la Juve Stabia a Castellammare, dopo aver già superato la Cremonese. Una vittoria netta, anche se in alcuni momenti sofferta, di quelle che servono per mantenere ambizioni da protagonisti. Il Palermo ha dimostrato di saper restare calmo nei momenti difficili e di imporsi grazie alla propria qualità e alla netta differenza tecnica rispetto agli avversari.

Dionisi aveva preannunciato cambi e questi si sono rivelati vincenti. I due gol del primo tempo, infatti, sono arrivati da Segre e Henry, entrambi novità nella formazione titolare. Le loro prestazioni, al di là delle reti, hanno aumentato l’intensità della squadra e la sua presenza nella metà campo avversaria. Due tiri, due gol: potrebbe sembrare riduttivo, ma è il segno di una squadra cinica e consapevole dei propri mezzi, brava ad aspettare gli avversari e ripartire in modo devastante. “Devastante” è proprio l’aggettivo che descrive al meglio il cambio di ritmo di Di Francesco, che ha portato al raddoppio, così come il cross di Pierozzi per il bellissimo tiro al volo di Segre al 18° minuto.

Eppure, all’inizio il Palermo aveva rischiato. Pierozzi, per esempio, si era perso Floriani Mussolini sulla fascia destra, e solo una grande parata di Desplanches ha evitato il peggio. Desplanches è stato tra i migliori del Palermo, salvato anche dalla traversa al 40′ su un tiro di Rocchetti. Resistere agli attacchi della Juve Stabia e poi colpire è stato uno dei meriti del Palermo, che ha dovuto fare a meno di Blin per infortunio, sostituito da Ranocchia.

La panchina si è rivelata fondamentale, portando energia quando la squadra sembrava soffrire. È successo nel primo quarto d’ora della ripresa, quando Desplanches ha compiuto un’altra parata miracolosa su un colpo di testa di Ruggero, prima di arrendersi alla girata sotto porta di Adorante, lasciato troppo libero dalla difesa. Tuttavia, Di Mariano e Le Douaron prima, e poi Lund e soprattutto Brunori, hanno dato nuova linfa alla squadra. Il capitano Brunori è entrato in campo con la voglia di spaccare il mondo, riuscendo a chiudere la partita procurandosi e trasformando il rigore decisivo.

Dionisi può tornare a casa con la consapevolezza di avere un gruppo che lotta con umiltà e spirito di squadra. Ora, però, serve conquistare anche il “Barbera”, dove sabato prossimo arriverà il Cesena di Mignani. Sarà un’occasione per ambire ai piani alti della classifica.