Repubblica: “Palermo. Sylla, la via dell’oro per la pallavolo azzurra parte da Ballarò”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla pallavolista Sylla alle Olimpiadi.
Myriam Sylla sognava di diventare una ballerina di danza classica, ma poi è scoppiato l’amore per la pallavolo, e ha continuato a danzare sotto rete, regalando alla Nazionale italiana la prima finale olimpica della sua storia. Giovedì sera ha realizzato il punto decisivo in semifinale contro la Turchia, portando la squadra alla finalissima contro gli Stati Uniti.
Dietro quel punto c’è una storia di solidarietà e sacrifici che parte da Palermo, in particolare da Ballarò. I nonni di Myriam, Paolo Genduso e sua moglie Maria Rosaria Esposito, l’hanno cresciuta a Palermo, diventando le fondamenta della famiglia ivoriana di Myriam, formata dal padre Abdoulaye Sylla e dalla madre Salimata.
Il campo di giochi di Myriam era il bar di via Maqueda, all’angolo con via Torino, gestito dai suoi nonni palermitani. Le merende pomeridiane a base di latte, biscotti e gelati la ricaricavano per giocare, e nonna Maria le dava anche un’integrazione di forza a base di zabaione.
Prima di partire per Parigi, Myriam è tornata a Palermo per abbracciare i suoi nonni. «È passata da noi qualche giorno prima che iniziassero le Olimpiadi — racconta il nonno Paolo — l’abbiamo abbracciata, aveva bisogno di ricaricarsi ed è stata qui con noi in famiglia per un po’». Giovedì sera, casa Genduso si è trasformata in un settore del palazzetto dello sport di Parigi, con tutta la famiglia che seguiva la partita insieme.
Myriam Sylla è nata a Palermo e rivendica con orgoglio la sua sicilianità. Quando il presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’ha salutata al villaggio olimpico di Parigi, definendola «la mia concittadina», lei si è sentita fiera. Palermo è la città che ha accolto suo padre Abdoulaye quando non aveva ancora una casa. «Dobbiamo tutto a Palermo — ha raccontato Abdoulaye Sylla — se la città non mi avesse accolto, Myriam non sarebbe arrivata dove è ora».
Un incontro casuale per strada tra Abdoulaye Sylla e Maria Rosaria Esposito ha creato un legame che ha portato il futuro papà a lavorare a casa Genduso, permettendogli di far arrivare a Palermo Salimata, che sarebbe poi diventata sua moglie e la madre di Myriam. La famiglia si è trasferita in provincia di Lecco quando Myriam aveva 5 anni, ma Palermo è rimasta la meta delle vacanze estive fino ai 14 anni.
Il legame con le radici palermitane non si è mai interrotto, nemmeno quando, dopo la morte della madre, la famiglia si è trasferita in Lussemburgo. «Sembra un sogno e forse lo è — ha detto Myriam Sylla dopo la vittoria con la Turchia — ma non svegliatemi».