Repubblica: “Palermo stazione centrale, Kit sui treni. Zero controlli su chi arriva”

L’edizione odierna di “Repubblica” parla della situazione nella stazione centrale di Palermo con l’emergenza Coronavirus. Entrando alla stazione centrale di Palermo, salta subito all’occhio la fila ordinata davanti alla biglietteria: distanti un metro dall’altro, i viaggiatori attendono il proprio turno. Su un muro, un volantino avverte chi proviene dalle zone rosse di comunicare i suoi spostamenti, mentre dagli schermi scorrono le pratiche quotidiane da seguire per fronteggiare il coronavirus. « Ma di controlli non ce n’è » , racconta Girolamo Foti, sindacalista dell’Esercito, appena sceso dal treno proveniente da Roma delle 11,40. Dai convogli escono soltanto quattro persone, due uomini e una mamma con un bambino. «Ho preso il treno perché avevo paura di acquistare un biglietto aereo e poi rimanere a terra per le cancellazioni. Eravamo pochissimi», continua Foti. Il militare, in borghese, fruga nella sua valigia e tira fuori una bottiglietta: «Ecco, nessuno mi ha misurato la febbre, ma ci hanno dato a bordo questo disinfettante. Io, per sicurezza, mi ero portato salviettine e alcol».
Questo, oltre a una sanificazione più frequente, è il principale accorgimento adottato da Trenitalia. Nessun operatore effettua controlli sanitari alle stazioni perché, fanno sapere dalla società, nulla del genere è previsto dal protocollo della Protezione civile. «Beh, qualcosa in più ci aspettavamo. Noi, intanto, ci siamo dotati di mascherine, per quello che può servire» , raccontano Giuseppa e Lucia Lattanzi, madre e figlia, venute da Carrara e in attesa di risalire l’Italia lungo la linea ferrata. Il clima è lo stesso, pochi metri più in là, alla nuova stazione dei pullman di via Fazello. Poca gente in giro, un po’ perché è sabato e ci sono meno lavoratori pendolari, un po’ per l’allarme coronavirus. Dietro il vetro della biglietteria di una compagnia di trasporti, una signora racconta delle tante telefonate che riceve da quando corre l’epidemia: «Chiamano per sapere se effettuiamo particolari controlli o se devono portare le mascherine. Di sicuro viaggia meno gente». Da qui partono e arrivano bus che collegano Palermo con città del Nord come Bologna, Milano, Venezia. «Un po’ di preoccupazione c’è — dice un barista — anche se il flusso è diminuito moltissimo: non ci sono i turisti, resiste qualche lavoratore». Da qui partono anche i pullman per l’aeroporto. Su quello delle 11,30 ci sono soltanto otto passeggeri. «Non c’è più nessuno, venerdì dalle 10 del mattino a mezzanotte non ho fatto una corsa. Qui siamo tutti fermi, come faremo la spesa?», dice il tassista Mario Freschi, mostrando l’incasso della settimana: 15 euro.