L’edizione odierna di Repubblica” si sofferma sugli assembramenti avvenuti a Palermo ieri, nonostante le ordinanze disposte dal sindaco Orlando.
Dalle 18 in poi, con la chiusura dei locali, in via Spinuzza e in piazza Sant’Anna non si può più entrare, minuto più minuto meno. E i giovani si spostano qualche metro più in là per aggirare i controlli: piazza Aragona, le viuzze dietro le Poste centrali, i vicoli a ridosso di corso Vittorio Emanuele, piazza San Francesco d’Assisi, piazza Rivoluzione, Vucciria, via Ruggero Settimo e via Maqueda i luoghi presi d’assalto. Ma pure via Daita, via La Lumia e piazza Magione.
Dal tardo pomeriggio a sera si è giocata una sorta di partita a scacchi tra i giovani e la ventina di uomini delle forze dell’ordine impegnati per il controllo della “movida ombra” che non sono riusciti a presidiare tutti i punti d’ingresso al centro storico. Durante la giornata, fino alle 19, sono state una cinquantina le multe fatte nel centro storico e nelle borgate marinare per il mancato rispetto del distanziamento e dell’ordinanza di Orlando contro lo stazionamento, ancora in vigore, e alla quale si è aggiunta quella sulla chiusura delle piazze. Ce ne sono una quarantina: chi in piedi, chi a cavalcioni, la maggior parte con la mascherina abbassata. Si baciano e si abbracciano, tra bottiglie di birra vuote e vodka comprata al supermercato dopo la chiusura dei locali.
Molti dei palermitani che sarebbero andati a Mondello durante la giornata, vista la stretta, si sono spostati a Sferracavallo, al Foro Italico o alla Cala. Ieri pomeriggio si riusciva a malapena a destreggiarsi sui marciapiedi dal porto fino al porticciolo di Sant’Erasmo. Sul lungomare di viale Regina Elena, dalle 12 in poi, sono arrivati in pochi, a paragone di quanto accaduto lo scorso fine settimana. Anche in quel caso era in vigore il divieto di stazionamento, ma stavolta a scoraggiare gli appassionati del mare è stato il dispiegamento di forze dell’ordine, anche in spiaggia.