Repubblica: “Palermo, spesi quasi 100 milioni. Ma per cosa? Vecchi difetti e un futuro incerto”

L’edizione odierna de “La Repubblica – Palermo” si sofferma sulla sconfitta dei rosanero contro il Napoli, sconfitta che ha messo in luce i tanti problemi del Palermo.

Una sconfitta amara e pesante, quella subita dal Palermo al Maradona contro il Napoli, con un sonoro 5 a 0 che non si vedeva da decenni in casa rosanero. La prestazione del Palermo ha sollevato non poche perplessità, soprattutto perché questo risultato, contro un Napoli affamato di scudetto, ha messo in luce la netta differenza tra le due squadre. Sebbene si possa considerare la diversa categoria – Napoli in Serie A e Palermo in Serie B – la delusione è palpabile, soprattutto alla luce delle aspettative di promozione che ormai da anni accompagnano il club siciliano, senza mai concretizzarsi.

La vera preoccupazione non è tanto il passato glorioso del Palermo, ma piuttosto il suo presente. La squadra, appena uscita dalla “comfort zone” della Serie B, è stata travolta, mostrando segni evidenti di difficoltà a competere anche nel proprio campionato di appartenenza. Il gioco è apparso ripetitivo e stonato, eccezion fatta per rare occasioni positive.

La Serie B è un campionato lungo e imprevedibile, e il Palermo ha ancora la possibilità di giocare un ruolo da protagonista. Tuttavia, non è accettabile che una squadra con le sue ambizioni subisca una disfatta così clamorosa in una partita di Coppa Italia. L’espulsione di Vasic ha sicuramente avuto il suo peso, ma i due gol subiti nei primi dodici minuti evidenziano un problema più profondo.

Non si può dire che il City Group, proprietario del Palermo, non abbia investito nella squadra: quasi 100 milioni spesi finora. Tuttavia, questi fondi non sembrano essere stati spesi nel modo più efficace, soprattutto in difesa, che continua a essere il tallone d’Achille del Palermo. Anche con il nuovo allenatore Dionisi, le lacune difensive non sono state corrette, lasciando la squadra vulnerabile.

Il 5 a 0 subito contro il Napoli non può essere semplicemente archiviato come una sconfitta tra una squadra di Serie A e una di Serie B. È un risultato che dovrebbe far riflettere profondamente, spingendo a trovare soluzioni prima che la stagione prenda una piega irrecuperabile.