Repubblica: “Palermo Sos Sferracavallo. La borgata dimenticata Baby gang, risse e violenze nell’estate già segnata dai divieti di balneazione”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul quartiere di Sferracavallo.
La puzza si sente forte. Gli scogli e le alghe hanno un colore giallognolo. Gli unici due ragazzi appollaiati sugli scogli che in una giornata di sole deciso come ieri sarebbero stati stracolmi, chiedono: «Ma qui si può fare il bagno?». La risposta è no. All’altezza degli scivoli di Sferracavallo il mare è ancora vietato. Dall’1 agosto. Per raggiungerlo dalla piazza si attraversa la storica “Regia trazzera” che assomiglia di più a una discarica di rifiuti. Benvenuti nella borgata marinara di Sferracavallo dove le luci sono soltanto quelle della festa dei santi patroni Cosma e Damiano che andrà avanti fino a lunedì prossimo. Luci che rischiano di essere oscurate dalle incursioni delle baby gang a bordo degli scooter elettrici affezionate alla borgata. Le ultime risalgono a sabato pomeriggio quando una trentina di ragazzini si sono affrontati con spranghe e bastoni per uno sguardo di troppo a una ragazza. Ne è nato uno scontro senza esclusione di colpi che ha provocato un fuggi fuggi sul lungomare.
Allarme sicurezza: «Purtroppo questa borgata non è solo inquinata per il mare, ma per la presenza di bande di ragazzi che arrivano dall’esterno e fanno quello che vogliono». Nel porticciolo, a pochi passi dall’ultimo episodio di violenza che ha scosso la borgata lo racconta con amarezza Giovanni Vassallo, mentre con la figlia Marzia arma “le lancitedde”, le barchette di legno dei pescatori pronte a salpare per la gara storica. Nessuno riesce a dimenticare quella che molti hanno definito una scena di Gomorra. «Ero con mio cugino, sua figlia e mia figlia. Tornavamo dal mare e siamo stati attaccati da un gruppetto di tredicenni che ci hanno sparato addosso con delle pistole a gas — racconta Marco (nome di fantasia) ancora sotto shock — Sembravano un commando della mafia anni Ottanta, uno guidava e l’altro sparava: mi hanno scaricato addosso tutto il caricatore, colpendomi a pochi millimetri da un occhio. Per poco non ho perso la vista, mi figlia invece non ha parlato per tre giorni».
Doveva essere l’anno zero per la balneazione, con la sistemazione del pennello a mare e delle pompe di sollevamento del porticciolo, invece è stata l’estate da incubo. Anche ieri, in una giornata di sole di metà settembre tutto il litorale era vuoto. Agli scivoli, dove non c’erano nemmeno i pescatori, e alla Baia del Corallo. «Abbiamo trovato una chiazza di sporcizia enorme pure alla Grotta dell’Olio, in piena riserva, una zona che raggiunge solo via mare», racconta un residente nel porticciolo. A complicare tutto si è aggiunta anche l’ordinanza del Comune, che ha interdetto la balneazione all’altezza di via Plauto per altre concentrazioni di alga tossica. Ad agosto è stato presentato un esposto per i danni ambientali e all’immagine della borgata, le indagini sono in corso.