L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul Palermo che ritrova i gol dalla panchina di Soleri.
Non segnava dal 29 maggio del 2022, quando a Salò, nella semifinale del play-off, aveva chiuso sul 3-0 la partita con un eurogol. L’ultima volta che aveva potuto esultare al “Barbera” era stata invece la settimana prima, quando un suo diagonale letale aveva salvato la partita con l’Entella, nell’unico grande momento di difficoltà della cavalcata dei rosanero verso la serie B. Con il gol da tre punti, a 10 minuti dalla fine della sfida con la Reggina, è tornato Edoardo Soleri, il bomber subentrante che segna solo reti pesanti.
Ma la firma sulla partita dell’attaccante di scorta è il simbolo di un Palermo che finalmente ha trovato la svolta dalla panchina. Oltre alla punta romana, i cambi hanno invertito l’inerzia della gara, su tutti i nuovi acquisti Verre e Tutino (al netto dell’errore dal dischetto) che hanno dato un apporto decisivo nel secondo tempo. Eppure, Corini e la società lo hanno sempre blindato e lui ha deciso la gara contro la Reggina con una rete di testa non facile, perché per la frustata all’incrocio aveva un angolo stretto, la distanza era notevole e il marcatore diretto concedeva poco spazio.
Così, con la palla in fondo al sacco, si è preso tutta la scena di un “Barbera” che lo ha sempre amato e spesso acclamato,quando aveva meno spazio. «Siamo il Palermo», ha scritto Soleri nei suoi profili social, con una foto sotto la Curva Nord. Lui che aveva segnato il gol storico e simbolico dei rosanero in ritiro a Manchester, nell’amichevole contro il Nottingham Forest. Quella contro la Reggina adesso è una rete che potrebbe riscrivere la stagione dell’attaccante che qualche mese fa era il secondo cambio in attacco e adesso è un’arma in più in una squadra dove tutti i giocatori sembrano indispensabili.