L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul divieto di trasferta ai tifosi del Palermo in occasione della sfida contro il Biancavilla. A creare il problema il probabile incrocio con i tifosi del Catania impegnati al “Massimino” contro il Picerno. Già in occasione dello scorso 29 settembre, fu vietata la trasferta di Reggio Calabria ai tifosi del Catania, considerando il contemporaneo impegno del Palermo sul campo del FC Messina. E la decisione non è stata accettata di buon grado. «Non è giusto – dice Bruno Galli – fino ad ora in tutte le trasferte ci siamo mossi in massa e non è successo niente. Siamo stati in Calabria passando da Messina e nessuno si è lamentato. Invece di disporre misure di sicurezza si preferisce evitare il problema alla radice. Le partite senza tifosi non hanno senso». «Stanno uccidendo il calcio – dice Giancarlo Ingrassia – fino ad ora ovunque siamo andati è stata una festa. Quella palermitana è una delle tifoserie più corrette d’Italia. Allora tanto valeva inserire la squadra in un altro girone se quando dobbiamo giocare vicino Catania ci devono essere limitazioni alle trasferte». La società rosanero preferisce prendere atto della situazione e non commentare il provvedimento. Prende una posizione, invece, il Biancavilla che ha indetto la giornata rossoblu per domenica sospendendo gli abbonamenti e prevendendo un biglietto unico per tutto lo stadio al costo di 10 euro. «È una sconfitta quando si impedisce a qualcuno di assistere a un evento sportivo – dice il capitano del Biancavilla Giuseppe Viglianisi – i tifosi sono una componente importante delle partite di calcio, limitare la presenza dei sostenitori toglie un ingrediente alla partita».