“Il sospetto di chi indaga è che siano stati adottati degli artifizi contabili per bilanciare le passività e occultare dei fondi. Come nel caso dell’Alyssa, la società lussemburghese proprietaria del marchio dell’Unione Sportiva Città di Palermo. In dieci anni il marchio rosanero è stato protagonista di un leasing e di due vendite che hanno generato attivi per circa 40 milioni di euro secondo i bilanci ufficiali. Un valore drasticamente ridimensionato dalle rimodulazioni del consulente della procura secondo cui il marchio al 30 giugno 2014 valeva 13.359.000 euro. Un valore che al massimo sarebbe potuto arrivare a poco più di 16 milioni di euro nei due anni successivi.
Ma sulle cifre dell’istanza di fallimento il Palermo si dice pronto a dare battaglia. Il pool di avvocati della società di viale del Fante ieri ha depositato una memoria difensiva al tribunale fallimentare in cui contesta « le risultanze – si legge su una nota firmata dal presidente Giovanni Giammarva – di una perizia basata solo su mere previsioni, inconsistenti e superficiali, sulla scorta della quale è stata promossa la richiesta di fallimento »”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.