Repubblica (Palermo): “Paura criminalità nella città spenta. Più pattuglie in strada”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla paura criminalità nel bel mezzo della pandemia Coronavirus. Nelle strade da ieri ci sono più poliziotti, carabinieri e finanzieri. Non è escluso che il coprifuoco possa incoraggiare la piccola criminalità a commettere più furti, rapine e scippi. «La città di Palermo è molto presidiata », assicura la prefetta Antonella De Miro. E la raccomandazione della De Miro di «non uscire da casa se non strettamente necessario» fa il paio con la minore esposizione al rischio di diventare eventuale preda di malintenzionati. Il questore Renato Cortese è a capo del coordinamento delle forze dell’ordine e spiega: «In questo momento particolarmente delicato per la nazione e per la città di Palermo, la polizia è presente in modo ancora più incisivo sul territorio, a tutela della sicurezza collettiva. Il centro urbano e la provincia sono costantemente presidiati da numerosi equipaggi con poliziotti adeguatamente preparati a garantire il rispetto della legalità e sempre pronti a fornire indicazioni e assistenza a chi ne avesse bisogno». Volanti, poliziotti di quartiere, pattuglie del reparto prevenzione crimine. E ancora i Falchi e i servizi in borghese della squadra mobile. C’è un grande impegno per garantire la sicurezza nonostante, è bene ricordarlo, tutti i giorni parte delle forze sono impiegate davanti alle carceri dove non si placano le tensioni. «D’intesa con le altre forze di polizia abbiamo intensificato i servizi di controllo del territorio, recuperando militari ordinariamente impegnati in altri contesti operativi dice il comandante provinciale dei carabinieri, il generale Arturo Guarino – la maggiore visibilità dei servizi per il rispetto delle prescrizioni del governo scoraggerà eventuali malintenzionati».