L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla corsa al miglior piazzamento playoff del Palermo.
Per Baldini è solo colpa della sfortuna. Ed in questo si allinea al senso pragmatico di Allegri quando dice che il calcio l’ha inventato il diavolo. Perché il Palermo, a Francavilla, ha perso pur avendo lungamente dominato. Nessun allarme rosso, dunque. Però attenzione. Facciamo un piccolo passo indietro perché l’allenatore, com’è nel suo costume, si è sbilanciato in dichiarazioni che fanno clamore. Tre le cose che ci hanno colpito. Prima: «Se gli avversari nei play off saranno come il Francavilla…raggiungeremo il nostro obiettivo».
Cioè la B. Seconda: «Se qualcuno perderà la fiducia vorrà dire che si metterà da parte e non giocherà». Terza: «Se creiamo queste palle gol, non credo che finirà sempre come oggi». Un incitamento, un avvertimento e un richiamo alle stranezze del pallone. In più: la necessità di coprire l’ennesimo scivolone in trasferta? Il bisogno di dare una spiegazione al fatto che la sua media punti è inferiore a quella di Filippi, tanto che il distacco è aumentato? O la sincera convinzione che siamo alle soglie della svolta? Baldini, per certi versi, la vede fin troppo semplice frutto del suo carattere per cui “nulla è impossibile”.
Il problema è più pratico che filosofico. Non conta solo arrivare ai playoff, progetto peraltro in pratica realizzato, ma, allontanata la possibilità di un aggancio al vertice, il traguardo diventa quello di piazzarsi quanto più in alto possibile. Inutile farsi illusioni. Non siamo d’accordo con Baldini quando sostiene che si può vincere anche partendo dalla decima posizione. Certo, tutto è possibile, ma un conto è giocarsela fin dai turni playoff del girone, un altro è aprire le sfide dalla fase nazionale e usufruire dell’effetto “Barbera”. Tra secondo e sesto posto c’è una profonda differenza: sei gare da affrontare invece di dieci. Un altro campionato nella peggiore delle ipotesi. Guadagnare anche un paio di gradini, significherebbe cominciare il turno successivo con una partita in meno e il vantaggio di esordire in casa. La terza classificata addirittura riposa per una settimana, debutta nella fase nazionale e affronta otto incontri. Se questo Palermo non dà garanzie anche quando mostra di essere superiore, meno ostacoli trova e meglio è. A dispetto del cambio in panchina, il Palermo di Baldini ha ancora una doppia faccia: spietato fra le mura amiche, estremamente impotente lontano dal “Barbera”.