L’edizione odierna di “Repubblica” parla della movida selvaggia che è ormai il nemico numero uno da combattere nella guerra al Covid.
Almeno a Palermo – si legge – dove nei fine settimana gli assembramenti di centinaia di giovani crescono come funghi e non si limitano più ad occupare i tradizionali luoghi del divertimento, ma invadono nuove strade e piazze.
Con il numero dei contagi che nella settimana dopo Ferragosto è cresciuto del 33 per cento con oltre 5 mila unità (ieri i nuovi positivi in Sicilia sono stati 1.121), il popolo della notte non rinuncia a divertirsi e pare convinto di non rischiare il contagio. I giovani non indossano mascherina, non rispettano il distanziamento, bevono dalla stessa bottiglia, si abbracciano e baciano esattamente come prima del Covid.
I gestori dei locali si ritengono parte lesa nella vicenda. «Condanniamo e prendiamo le distanze da quanto successo nell’ultimo fine settimana in discesa dei Giudici, immortalato in alcuni video postati sui social — scrivono titolari e gestori dei locali Marco Carrara ( St’Orto), Riccardo Porcari ( Ai Giudici), Reda Berradi ( Scecco rampante) e Claudio Arestivo ( Altrove) — Purtroppo gli abusivi attrezzati di frigo e amplificazioni con ruote arrivano dopo mezzanotte, rompendo ogni delicato equilibrio e provocando enormi disagi a residenti, alle attività ricettive nei dintorni, ai nostri clienti e chiaramente alle nostre stesse attività che mai si sognerebbero di “ sparare” a cielo aperto, a quell’ora, volumi del genere».