Repubblica Palermo: “«Noi, medici soli». Ecco la situazione degli ospedali palermitani”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla situazione degli ospedali palermitani in vista dell’emergenza Coronavirus. All’ospedale Ingrassia di Palermo, i medici dell’area di emergenza hanno dovuto chiedere in prestito le mascherine chirurgiche ai colleghi delle sale operatorie. Al Civico infermieri e parasanitari hanno comprato a proprie spese le divise da lavoro, perché la pulizia di quelle vecchie non viene garantita dalla struttura. Guanti, occhiali e camici monouso mancano pure nei grandi ospedali scelti come punti di riferimento per l’epidemia, dal Cannizzaro di Catania a Villa- Sofia Cervello a Palermo. Da una punta all’altra dell’Isola monta la protesta fra i sanitari che chiedono garanzie per loro e per i pazienti: «Manca tutto, siamo in emergenza». Ieri i segretari regionali di Cgil medici, Cisl medici e Uil medici hanno scritto all’assessore e ai manager della sanità una lettera- appello: « I presidi ospedalieri, specie nelle aree strategicamente individuate per fronteggiare l’emergenza epidemica, risultano sprovvisti di dispositivi di protezione». Una denuncia lanciata pure da Cimo Sicilia: «Si chiede di provvedere con la massima urgenza, anche facendo ricorso all’intervento della Protezione civile nazionale, a dotare il personale dei kit di protezione». In difficoltà anche il più grande ospedale siciliano, il Civico di Palermo con il suo presidio pediatrico “ Di Cristina. In una lettera indirizzata all’assessorato e ai vertici dell’azienda, Cgil, Cisl, Uil, Nursind, Fials parlano di «un’emergenza, per molti di noi, mai sperimentata prima». La Protezione civile ha già fatto nei giorni scorsi un ordine per 22 mila mascherine filtranti già arrivate e in fase di distribuzione. Ma un secondo ordine da 200 mila kit rischia di finire in coda alle richieste nazionali, considerando che le ditte produttrici stanno dando la priorità alle regioni con più contagi. Lo stesso vale per un altro ordine pronto a partire per l’acquisto di oltre 100 ventilatori per attrezzare i 110 posti letto di Terapia intensiva che l’assessorato alla Salute vuole attivare entro marzo. In questo momento la Protezione civile non ha i mezzi per installare un ospedale da campo, ma sta lavorando per attrezzare l’Imi a Palermo e un’altra struttura a Catania – forse l’ex ospedale oculistico Santa Marta – come poli dedicati al Coronavirus.