Repubblica: “Palermo. Noce, la grande sete dal 2 agosto: «Esasperati senz’acqua potabile»”
L’edizione odierna di “Repubblica” parla del problema dell’acqua potabile alla Noce, a Palermo.
Sulla fontanella di via Perpignano è comparso un cartello: «Pericolo: acqua assolutamente non potabile«, mentre in via Ruggerone da Palermo Shaidul Abdul, 23 anni, il primo bengalese laureato nella grande comunità della Noce, affigge l’ordinanza tradotta davanti ai negozietti dei suoi connazionali stipati di casse d’acqua naturale, in assoluto il prodotto più richiesto. Al sedicesimo giorno di acqua “avvelenata” — dal 2 agosto quella dei rubinetti non può essere utilizzata per uso umano a causa dell’altissima concentrazione di alluminio provocata dalle alte temperature — la Noce è esasperata. «Quanto ancora deve costarci questo disservizio? » dice Francesco, 56 anni, mentre si sistema una cassa da sei sulla spalla. « Sono disoccupato: non posso permettermi di spendere 20 euro a settimana per comprare le bottiglie di minerale».
I valori non rientrano e una grossa fetta di città — Noce, Zisa, Calatafimi, Basile, Roccella, Belmonte Chiavelli e Bonagia — è costretta a pagare per lavare frutta e verdura e cucinare la pasta. Il panificio bar Di Maio, in piazza Noce, utilizza 120 bottiglie di minerale al giorno per impastare pizze e brioche, le stesse che in pochi giorni consuma pure il macellaio di fianco. «Prima di toccare la carne ci laviamo le mani con l’acqua naturale — racconta Salvatore Di Benedetto — e siamo costretti a fare lo stesso con i vassoi e i coltelli. Ma quando finisce quest’incubo?».