L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla movida palermitana e le nuove regole.
Telecamere e biglietti elettronici nelle discoteche, mentre i pub e i locali potranno organizzare “spettacoli e intrattenimenti musicali o danzanti” soltanto “occasionalmente”. Tradotto dal burocratese, i pub non possono diventare discoteche. Sono questi i punti più delicati dell’intesa tra il Comune e la prefettura, dopo la riunione di un comitato di ordine e sicurezza presieduto dal prefetto Massimo Mariani e decisivo per l’approvazione definitiva del nuovo regolamento per la movida. Per il resto — su punti critici come gli orari della musica all’interno e all’esterno dei locali, le limitazione alla vendita e al consumo di alcol in vetro e agli orari delle slot-machine — la prefettura si è espressa favorevolmente rispetto a quanto previsto nella bozza del regolamento che si è era impantanata in Consiglio comunale.
Occorre definire in quali circostanze un pub potrà organizzare un concerto, uno spettacolo e un’attività di intrattenimento, senza essere assimilabile a un locale con licenza di pubblico spettacolo, cioè una discoteca, con tutte le prescrizioni sulla sicurezza, l’agibilità e le emissione sonore, che ne conseguono. Un problema di non poco conto in una città, dove a partire dal centro storico, ci sono tanti pub e locali che propongono eventi di questo tipo. Secondo la bozza del regolamento, pub e locali, possono farlo solo “occasionalmente” e in modo “accessorio e complementare” alla somministrazione di alimenti bevande. Questi comunque avrebbero bisogno di documentazione sull’impatto acustico e, nel caso di capienza superiore a 100 persone, anche di certificazione antincendio.
Per le discoteche, che a Palermo sono 11, di cui 2 in centro storico, la prefettura ha chiesto dispositivi per il tracciamento di chi entra (nodo sul quale si oppongono i gestori per una ragione di costi), mentre il regolamento vieta nuove licenze in centro storico. Chi esiste già dovrebbe staccare la musica non oltre le 2 di notte. Sono confermate le fasce orarie per la musica: il limite orario all’interno dei locali sarebbe fino 2.30 nel weekend e all’1.30 nei giorni feriali, con un’ora in meno, 1.30 e 0.30, in centro storico. Tornerebbe la possibilità di musica all’esterno nella zona dei dehors e di concessione del suolo pubblico: fino alle 23.30 nel weekend e un’ora prima durante la settimana. Su questo, come è noto, ci sono diverse posizioni tra residenti ed esercenti.