L’edizione odierna de “La Repubblica” riporta le dichiarazioni di Massimo Farinella, primario di Malattie infettive al Covid hospital Cervello, a Palermo:
«Ci sono le condizioni per una movida sicura e lo slittamento del coprifuoco, ma senza abbandonare la mascherina. Il virus non è estinto. Bisogna mantenere la distanza di 1,5 metri, la mascherina ben aderente al viso, l’igiene delle mani. Intorno al tavolo di un ristorante al massimo in sei e con le mascherine calate solo quando si mangia o si beve. E non bisogna assembrarsi, soprattutto in luoghi chiusi. All’aperto c’è una diluizione atmosferica delle particelle virali emesse anche solo parlando. Ma il rischio non è pari a zero».
«Non c’è una differenza così netta tra le 22 e le 24 se la gente fuori si assembra. È il prima che conta non l’ora o le due ore in più. Se si può uscire dalle 8 alle 22 e stare a stretto contatto con persone, cosa cambia? Se le misure di contenimento prescritte sono osservate, l’ora del coprifuoco si può spostare in avanti. Il green pass è una garanzia perché attesta che chi viaggia ha già una forma di protezione. Inoltre ormai è assodato che i vaccini coprono gran parte delle varianti in circolazione».