Repubblica: “Palermo, le statistiche dicono che sarà serie B. Anno scorso Verona con un punto in più…”

“Che l’impresa si presentasse difficile lo sapevano tutti. Ma che anche cabala e statistica si mettessero decisamente contro il Palermo forse in pochi ne erano a conoscenza. I rosanero di Corini, dopo la sconfitta per 2-0 subita domenica contro il Chievo in casa, la nona di fila, sono ultimi da soli con 6 punti. Da quando sono stati istituiti i tre punti a vittoria e il campionato è tornato a 20 squadre, vale a dire dalla stagione 2004/2005 (la prima in A del Palermo dopo 32 anni), solo l’Ascoli si è trovato nelle stesse condizioni dei rosanero alla sedicesima giornata nel campionato 2006/2007 e alla fine i marchigiani furono retrocessi, arrivando penultimi, mettendo insieme 27 punti in totale. In quella stagione finirono in B anche Chievo, terzultimo a 39 punti, e Messina, ultimo a quota 26. Il Parma, invece, che di punti alla sedicesima ne aveva 11 come il Chievo, riuscì a salvarsi. Al netto delle classifiche riscritte da calciopoli e quindi tenendo conto solamente dei risultati sul campo, il quadro che emerge negli ultimi campionati non lascia sereni gli uomini di Corini. Che serva un’inversione di tendenza rispetto a quanto fatto fino ad ora dal Palermo è evidente, ma le statistiche dicono anche che non basta cambiare verso, serve anche un’accelerazione decisa. Nello scorso campionato, per esempio, il Verona che era dato già spacciato più o meno in questo periodo, a parità di partite disputate era sì ultimo, ma con un punto in più di quanto non siano riusciti a mettere insieme i rosanero quest’anno. Avevano fatto meglio dei 7 punti del Verona, Frosinone e Carpi rispettivamente con 14 e 10 punti, ma alla fine il bottino non è bastato per salvare la categoria. Nell’anno dell’ultima retrocessione in B, poi, i rosanero a questo punto del campionato avevano più del doppio dei punti di adesso: a quota 14 con il Palermo c’era il Pescara, seguiva il Genoa con 12 e il Siena con 11. La classifica finale condannò i rosanero con 32, insieme a Siena 24 e Pescara 22. Situazioni difficili come quella vissuta l’anno scorso dal Verona, vale a dire a quota 7, hanno sempre condannato alla retrocessione: l’Atalanta nel 2005 (in B con 35 punti finali) e il Parma nel 2015 (con 19). Il rendimento migliore fra le retrocesse negli ultimi campionati è stato quello del Lecce, 11 punti in 16 partite nel 2005/2006 a pari punti con il Treviso (entrambe però in B rispettivamente con 29 e 21 punti), e Siena nell’anno della retrocessione dei rosa. Nessuno, però, è mai riuscito nell’impresa. Certo va detto anche che la quota salvezza non è mai stata la stessa: negli anni presi in esame la più bassa è stata quella del campionato 2013/2014, quello della retrocessione del Catania. Alla sedicesima la classifica diceva: Livorno 13, Bologna 12 e Catania 10; i verdetti furono Bologna 29, Catania 32, Livorno 25. Di contro la più alta fu quella del campionato 2004/2005 con Siena 13, Parma 12 e Atalanta 7 a dicembre, ma a finire in B furono Bologna 42, Brescia 41 e Atalanta 35. Un campionato, quello, che vide i rosanero giocare in A dopo 32 anni e concludere la stagione al sesto posto con 53 punti frutto di dodici vittorie, 17 pareggi e 9 sconfitte (tante quante quelle perse di fila adesso) in 38 partite. Dopo 16 partite il bottino della squadra di Guidolin e capitan Corini era di 24 punti, quinto posto a pari merito con l’Inter grazie a sei vittorie, sei pareggi e quattro sconfitte. Numeri e tempi che oggi sembrano decisamente troppo lontani”. Questo quanto scritto dall’edizione odierna de “La Repubblica”.