Repubblica (Palermo): “Le fake news. Dall’elicottero ai carri armati, come corrono i falsi sul virus in città”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulle fake news sul Coronavirus. «Dalle ore 11 di questa sera fino alle ore 5 del mattino faranno disinfestazione con gli elicotteri in tutta la città, così com’è è successo in Cina. Quindi stasera ritiriamo la biancheria e chi possiede animali li faccia entrare. Fate girare sms». La madre di tutte le fake-news è circolata sui telefonini martedì sera: un’idiozia, una delle tante, che in questi giorni fanno da corollario all’emergenza. Amplificandola. E rendendo a volte – spesso – psicosi quella che è una legittima paura di tutti. Siamo di fronte alla peste del 2000? Nessuno ha l’ardire di dirlo. Di certo siamo alla prima vera epidemia ai tempi dei social. E nessuno ha la forza per frenarne gli effetti collaterali: in primis, la propalazione di bufale. Meglio riderne su, in questi tempi cupi. Leggerezza, dolo, sciacallaggio: c’è tutto in questo mondo parallelo al Coronavirus popolato di fantasmi, dove l’apprensione può spingere a gesti come l’accaparramento alimentare. È bastato vedere la scena (piuttosto insolita, per la verità) di sei carri armati entrare al porto di Palermo per far scattare il collegamento con l’infezione: «Minchia, vero la guerra c’è», il commento al video di un avventore evidentemente convinto che contro il virus lo Stato avesse già schierato l’esercito. Inarrivabile la domanda giunta via Whatsapp a un medico palermitano: «Buongiorno prof, ma è vero che a Palermo sono arrivati 37 mila soldati americani?».