Repubblica: “Palermo, l’attesa della tribù di Vasco accampata davanti allo stadio: «Non c’è fatica che tenga»”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul doppio concerto di Vasco Rossi al Barbera di Palermo e l’attesa dei fan fuori dai cancelli di viale del Fante.

Per spiegare come mai, di buon mattino, si è piazzata su una strada laterale dello stadio “Barbera” e ci resterà per almeno per tre giorni, sopportando canicola, rumori e zanzare, usa la metafora che le viene meglio: «Non c’è dottore, non c’è dottore», come cantava Vasco Rossi in “Che ironia”. Già. Non c’è medico che possa spiegare perché Chiara Tinnirello di Giarratana (Ragusa) e un gruppo di una cinquantina di irriducibili di Vasco Rossi, abbiano già piantato le tende da lunedì mattina, mentre ad ogni ora che passa l’accampamento della tribù del Blasco si allarga con un nuovo arrivato. «Io e mio marito vendiamo macchinari per fare i gelati, per il nostro lavoro questa è la parte della stagione più importante — racconta — ma il tour di Vasco non si può perdere, e meno che mai questa tappanella nostra Sicilia».

Che le due notti musicali più attese degli ultimi vent’anni siano alle porte, Palermo l’ha capito con l’ingresso trionfale dello zoccolo duro del rocker emiliano. Un drappello di appassionati che già da due giorni — i concerti sono domani sera e venerdì sera — si sono impadroniti pacificamente del marciapiede di via La Loggia, tra il lato della curva Nord e lo stadio della Palme. «Siamo arrivati da Roma in auto, dopo il concerto di Vasco nella capitale — dice Stefano Viganò, fedelissimo dal 1993 — è stata una grande sfacchinata, perché abbiamo perso il traghetto da Napoli, ma faccio questo tipo di cose da 30 anni e non ho mai sentito la stanchezza».

Ed elenca il kit di sopravvivenza che accompagnerà i super fan fino a venerdì sera: una tenda, un telo, biancheria essenziale, salviette e non meno di tre litri d’acqua ogni giorno. Indossa ancora le infradito sporche di sabbia: «Durante le ore più calde andiamo al mare, oggi abbiamo scelto Isola delle Femmine». Già, perché Stefano Viganò ne da Varese e come lui sono molti i fan del centro-nord per i quali una tappa di Vasco in Sicilia ha un sapore particolare: «Facciamo parte dei fan club ufficiali e non perdiamo una data del tour, ma io non vedevo l’ora di vedere i concerti di Palermo, perché qui c’è un’atmosfera particolare – dice Angela Neri, operatrice sociosanitaria di Firenze – Vasco e le sue canzoni per quelli come me raccontano le emozioni belle e anche sofferte della vita, come una colonna sonora da quando ho 12-13 anni».