L’edizione odierna de “La Repubblica – Palermo” si sofferma sui funerali di Totò Schillaci tenutisi ieri alla Cattedrale di Palermo.
«Come Pino Puglisi, che riposa in questa Cattedrale, anche Schillaci ci dice che questa città la possiamo e la dobbiamo cambiare». Queste sono le parole dell’arcivescovo Corrado Lorefice durante i funerali di Totò Schillaci, celebrati in una Palermo che si stringe intorno alla memoria del campione e alla sua famiglia. Lorefice ha tracciato un parallelo tra Schillaci e Don Pino, due figure simboliche di Palermo che, seppur in contesti diversi, hanno lasciato un’eredità preziosa per le nuove generazioni. Totò, il campione di Italia ’90, e don Pino, il sacerdote che si batté contro la mafia, hanno entrambi dedicato la loro vita ai giovani, cercando di offrire loro un futuro migliore.
I funerali di Schillaci sono stati una “festa di popolo”, come ha sottolineato Lorefice, con migliaia di persone che si sono radunate per salutare un figlio di Palermo. La processione è iniziata dal quartiere Cep, dove Totò era cresciuto, passando dal centro sportivo Ribolla, che lui stesso aveva fondato, e raggiungendo la Cattedrale, dove la partecipazione è stata immensa. I tifosi hanno accolto il feretro con cori da stadio e applausi, mentre il carro funebre portava il corpo del campione attraverso le strade che lui stesso aveva calpestato da giovane.
Le maglie della Nazionale, del Messina, e del Palermo, insieme alle sciarpe di Inter e Juventus, hanno accompagnato il feretro durante la cerimonia. Tra i presenti, ex compagni di Schillaci come Beppe Bergomi, Gigi De Agostini e Giuseppe Giannini, e rappresentanti del mondo del calcio e delle istituzioni, come il presidente della FIGC Gabriele Gravina e l’ex presidente Antonio Matarrese. La delegazione del Palermo, con il presidente Dario Mirri e i giocatori Brunori e Segre, ha reso omaggio al campione, mentre la funzione è stata caratterizzata da momenti di forte emozione, soprattutto quando padre Sarullo ha ricordato l’umanità e l’umiltà di Schillaci.
Il ricordo di Schillaci è quello di un uomo rimasto sempre fedele alle sue origini, un simbolo di riscatto per i quartieri più poveri di Palermo. La sua eredità non è legata solo ai successi sportivi, ma anche al suo impegno per i giovani, come ha sottolineato Lorefice: «Quel corpo proteso dopo un gol ha continuato a donarlo ai giovani, perché possano conoscere la via della libertà». Un messaggio che trascende il calcio e che rappresenta l’eredità più preziosa lasciata dall’eroe di Palermo e di un’epoca ormai lontana.