Repubblica: “Palermo, la vera malamovida è nel Comune. Tutti contro tutti, saltano le nuove regole”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulle regole per la movida a Palermo.

Doveva essere la giornata decisiva per approvare il regolamento sulla movida. Invece, ancora una volta i partiti della maggioranza di centrodestra hanno litigato, un tutti contro tutti, dove la vera malamovida di schiamazzi e insulti non è stato lo spettacolo delle notti senza regole della città, ma quello offerto dal Consiglio comunale. Se già in occasione del voto sulla variante urbanistica per realizzare il parco a mare dello Sperone c’erano state le prove generali del clima di stallo, di veti e di nervosismo, l’ultima seduta dell’aula è stata l’apoteosi di una maggioranza litigiosa. A scagliare la prima pietra Domenico Bonanno, capogruppo Dc, che esprime l’assessore alle Attività produttive Giuliano Forzinetti, padre del regolamento che dovrebbe disciplinare gli orari della musica all’interno e all’esterno dei locali, le regole sulla vendita degli alcolici a altre disposizioni sul consumo di bevande.

«Nessuno può abusare della pazienza e della disponibilità dell’assessore e degli uffici – ha detto Bonanno – o si decide di approvare l’atto, oppure chiederò all’assessore di ritirarlo». Una sparata che ha innescato la reazione della pattuglia di Fratelli D’Italia, il gruppo più numeroso con sette consiglieri, che ha presentato una buona parte dei 20 emendamenti: «Ogni gruppo ha fatto legittimamente delle proposte – ha detto il capogruppo Giuseppe Milazzo – dato che siamo il lupo cattivo, se tutti gli altri ritirassero le loro proposte noi faremo lo stesso, ma non ci stiamo adoperando per non fare passare gli atti». Ha preso la parola Ottavio Zacco di Forza Italia, presidente della commissione Attività produttive, che prima ha apostrofato come «vergogna», la lite tra i colleghi. Poi ha rincarato la dose: «Non è possibile che questa maggioranza non si metta d’accordo su un atto così importante. Mentre noi parliamo del nulla, ci sono piazze del centro storico dove ci si prende a colpi di bottiglia, c’è gente che non riesce a vivere e attività commerciali che non possono andare avanti senza regole»

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