L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul pareggio del Palermo contro la Sampdoria.
Il 2 a 2 contro la Sampdoria dice che il Palermo non è certamente guarito e, del resto, non poteva essere altrimenti. Mignani non ha la bacchetta magica e in quattro giorni non poteva cambiare la squadra. Ma la partita ha anche detto che adesso a darsi una mossa devono essere i calciatori perché l’alibi Corini non c’è più ed è arrivato il momento che ognuno si prenda le proprie responsabilità per esaminare il momento tutt’altro che positivo della squadra rosanero.
Il primo Palermo di Mignani, almeno a bocce ferme, si schiera con la difesa a tre, un centrocampo a quattro e con Di Francesco trequartista tra le linee a sostegno delle due punte che sono Brunori e Mancuso. Naturalmente tutto cambia quando la squadra si deve difendere e il reparto arretrato cambia assetto. C’è Lucioni al rientro, ma questo non impedisce ai rosa di regalare il solito gol agli avversari. […].