L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulle strade vuote di Palermo. La città vuota è diventata lo spauracchio per i residenti e i commercianti che temono furti e rapine. Quando scende il buio, il deserto in città fa ancora più paura. E c’è chi, tra i commercianti, decide di guadagnare un po’ meno e abbassare le saracinesche prima dell’orario stabilito dal decreto Conte. Macellerie e panifici vicino alla stazione centrale, ad esempio, interrompono la vendita anche alle 17. «In strada la luce c’è perché siamo noi a squarciare il buio grazie alle insegne, ma la paura delle rapine ci scoraggia. Alle 17,30 qui è il coprifuoco», racconta il titolare di un piccolo market. Ma c’è anche chi, come Laura, adesso ha paura anche a scendere di casa per fare una passeggiata in compagnia del proprio cane. «Domenica mi sono trovata in una situazione surreale. Ero col mio cane — racconta la residente, che abita vicino a via Garibaldi — e a un certo punto un uomo si è avvicinato piangendo. Aveva fame, voleva soldi. Non avevo nulla da dargli. Poco più in là, in via Roma, un altro uomo urlava disperato. Ho avuto il tempo di arrivare al portone del condominio, ma lui è riuscito a entrare». A quel punto la donna è riuscita a conquistare le scale. «Dalle finestre ho visto che qualcuno lanciava arance e pane a quell’uomo disperato. Ero molto spaventata e ho chiamato la polizia che, rassicurata dal fatto che lui era andato via, non ha ritenuto di intervenire. Ho provato molta tristezza, perché mi rendo conto che chi vive ai margini è ancora più solo. Spero che i volontari siano ancora in campo per dare aiuto a chi non ce la fa». È andata peggio a un farmacista di via Perez che ha subito una rapina ma è riuscito a mettere in fuga il bandito. Proprio i farmacisti hanno ottenuto, dopo una lettera inviata alla prefetta Antonella De Miro, di poter lavorare a battenti chiusi. «Se questo ci consente di sentirci più sicuri dentro la nostra attività — dice Francesco Cannata, titolare di una farmacia in corso dei Mille, a pochi passi dalla stazione centrale — comunque non ci mette al riparo, alle 20, dalle strade desolate e dal timore di essere rapinati a fine giornata. Siamo gli unici a rimanere aperti fino a quell’ora». Un altro episodio l’altra sera alla Zisa. Una donna ha rischiato il borseggio. Stava rientrando a casa, il marito stava posteggiando l’auto e ha notato due uomini che le si erano avvicinati mentre apriva il portone. Ha ingranato la marcia e li ha messi in fuga. A Palermo e provincia ogni giorno ci sono 320 pattuglie per i controlli anti- contagio ma che comunque presidiano le strade. Ci sono anche i poliziotti e i carabinieri di quartiere nelle isole pedonali, gli agenti in borghese sulle moto e quelli del nucleo Radiomobile dei carabinieri. E poi le volanti che, alla sera, girano per le strade a passo d’uomo. In città ci sono anche i militari dell’Esercito che presidiano porto e stazione centrale insieme alle forze dell’ordine. Tentativi di furto sono stati denunciati nei giorni scorsi alla Disney e al negozio Geox di via Ruggero Settimo e anche a un distributore automatico di bevande e alimenti in corso Vittorio Emanuele. Ma, a parte questi episodi, non è stata registrata un’impennata di reati.