Repubblica: “Palermo: la rissa, i pugni e i calci a Francesco. Dai video la verità sull’omicidio”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla risa fuori la discoteca di Balestrate e la morte del giovane Francesco Cangemi.

Un video racconta la drammatica notte di Balestrate, davanti alla discoteca Medusa. Si vedono dei ragazzi che litigano, si sentono le urla. Proprio come era accaduto un mese fa a Palermo, davanti alla discoteca Noct3, quando fu ucciso il ventiduenne Lino Celesia. L’ennesima rissa fatale conclusa nel peggiore dei modi. La notte fra sabato e domenica, poco dopo le tre, due gruppi si sono affrontati senza esclusione di colpi. «Ma io non ho affatto infierito su quel giovane caduto per terra», ha dichiarato Andrea Cangemi, il ventenne fermato dalla procura di Palermo con l’accusa di omicidio preterintenzionale. Dice il suo legale, l’avvocato Bartolomeo Parrino: «Nelle immagini si vede che tutto ad un tratto alcuni giovani circondano Cangemi e che Francesco Bacchi lo colpisce con due schiaffi e un pugno da dietro. Cangemi si gira e sferra un calcio. Bacchi cade. Cangemi, aggredito anche da altri, a quel punto tira un calcio a Bacchi che intanto si è alzato e va via».

Da quel momento la telecamera inquadra altri ragazzi che cercano di aiutare il ventenne per terra, ma è ormai troppo tardi. Qualche minuto dopo, la vittima muore. «Quello che non è emerso è il motivo della rissa, il mio assistito non l’ha detto», prosegue il legale. Forse, lo diranno i cinque indagati, per la rissa. Due sono minorenni. C’è ancora un fitto velo di omertà attorno a questa vicenda. Chi indaga, alla Compagnia dei carabinieri di Partinico e alla procura di Palermo, spera di ricostruire con certezza la notte della rissa fatale incrociando i racconti degli indagati e quelli dei testimoni. «Quello che posso aggiungere — dice l’avvocato Bartolomeo Parrino — è che Andrea Cangemi non si è accanito contro la vittima, proprio come emerge dalle immagini della telecamera. Anzi, dopo essersi difeso e avere sferrato due calci, va via. Non pensava in alcun modo che il ragazzo fosse morto».