Repubblica Palermo: “La conferma di Dionisi perchè non c’era il sostituto, una fiducia solo sulla carta”

PALERMO – Cosa proverei se, da giornalista, mi rendessi conto che in redazione qualcuno stesse cercando un sostituto perché convinto che non sia all’altezza? E poi, non trovandolo, decidesse di tenermi. Questa è la domanda che Massimo Norrito, sulle pagine di Repubblica Palermo, si pone riguardo alla situazione di Alessio Dionisi, il tecnico del Palermo che resta sulla panchina, ma senza una reale fiducia da parte della società e, soprattutto, dei tifosi.
La frattura tra Dionisi e Palermo è evidente. Non esiste un tifoso che non abbia sperato nel suo esonero, e gli umori dello stadio, tra cori e fischi, ne sono la dimostrazione più chiara. Un’intera tifoseria contro il suo allenatore può essere un problema devastante per il finale di stagione, con otto partite ancora da giocare prima degli eventuali playoff.
Un esonero sfumato per mancanza di alternative
La società, invece di intervenire, ha scelto di non cambiare, nonostante lo scorso anno Corini fu esonerato con dieci punti in più rispetto a quelli attuali di Dionisi e con un Palermo che arrivò comunque fino alla semifinale playoff. Questa decisione sull’asse Palermo-Manchester ha lasciato più di un dubbio.
Secondo Norrito, il club sembrava concordare sul momento negativo della squadra e dell’allenatore, eppure la scelta di confermarlo è arrivata, lasciando perplessi. Il DS Carlo Osti, parlando a Italpress, ha cercato di spiegare il motivo del dietrofront:
«Abbiamo deciso di non interrompere il rapporto di lavoro con Dionisi, che gode ancora della fiducia del club».
Un’affermazione che stride con le altre dichiarazioni dello stesso Osti:
«Abbiamo fatto diverse riflessioni e valutazioni su altri profili, perché siamo consapevoli che il campionato finora è stato deficitario».
In pratica, la stagione sta andando male, si sono cercati altri allenatori, ma alla fine si è rimasti con Dionisi.
Dionisi è rimasto, ma ora tocca a lui
Il Palermo è attualmente nono, quindi fuori dagli spareggi promozione. Le ambizioni di inizio stagione erano ben diverse e ora serve una reazione. Osti ha ammesso che tutti sono in discussione, lui compreso, ma le sue parole non fanno altro che evidenziare un quadro chiaro: Dionisi è rimasto perché non c’era un’alternativa valida.
Ora, però, tocca proprio all’allenatore dimostrare di essere all’altezza e smentire tutti coloro che avrebbero voluto vederlo lontano dalla panchina rosanero.