L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul Palermo con il “solito” Brunori che segna più di altri attaccanti.
Minuto 71 di Benevento-Palermo. Matteo Brunori raccoglie un retropassaggio sbagliato dei campani, si gira, vede il portiere fuori dai pali e lascia partire un pallonetto da 50 metri che si stampa sul palo. E si scrolla via dalle spalle di capitano-bandiera rosanero due errori dal dischetto, che avevano dimostrato solo che l’italo-brasiliano, in fondo, è umano. Con la rete decisiva al “Vigorito”, che ha permesso al Palermo di ritrovare la vittoria, oltre al tentato eurogol, Brunori ha segnato metà dei gol del Palermo, dimostrando di essere lui il vero attaccante della categoria, dove sinora ha vinto il confronto personale con tutti gli altri bomber della serie B, eccetto il capocannoniere Cheddira.
Così, gli 1,8 milioni pagati alla Juventus per riscattarlo in estate, molti di più dei 90mila euro spesi per averlo in prestito in C e ripagati a suon di gol (3mila per ogni rete), hanno suggellato il vero colpo del campionato di questo calciomercato. Perché Brunori ha fatto sin qui meglio di tutti i colleghi di reparto della serie B. Tolto il barese Walid Cheddira, ha segnato più di gente come Massimo Coda, una punta da 107 gol in B, fermo a quota 6 reti, di cui 4 su rigore, che è stato preso dal Genoa in estate per un reparto offensivo che avrebbe dovuto ammazzare il campionato. Sotto Brunori ci sono bomber di esperienza come Gianluca Lapadula del Cagliari, 34 gol in A e 43 in B, Roberto Inglese del Parma, che ha segnato 38 gol in A. E ancora Mirco Antenucci del Bari, il veterano di 38 anni da 194 gol in carriera, di cui 89 in serie B e 17 in A. Brunori sta vincendo anche la suo duello personale con il 21enne del Frosinone Luca Moro, una rivalità sportiva che era iniziata l’anno scorso quando l’attaccante giocava al Catania ed è stato per gran parte della stagione in testa alla classifica dei cannonieri, scalzato dalla punta rosa.