L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul Palermo e l’occasione sprecata a Cremona.
Il secondo posto è un sogno che dura solo un tempo, perché nella ripresa la partita diventa un incubo e un Palermo irriconoscibile si fa rimontare due gol in pochi minuti con l’uomo in più, perdendo via via serenità e certezze. È la dura lezione del freddo sabato di Cremona, con 4 mila tifosi palermitani sugli spalti e i colori rosanero a conquistare pure la cattedrale.
Il Palermo aveva la partita in tasca ma torna a casa con un pareggio dal sapore amaro. Allo “Zini” segnano Brunori su rigore e il solito Ranocchia, ma quando i rosa dovevano solo controllare la squadra di Stroppa, in 10 contro 11 ha raddrizzato la partita in due minuti, dando sempre la sensazione di giocare a uomini pari.
La Cremonese parte subito aggressiva, mettendo in difficoltà il Palermo per i primi 18 minuti, soprattutto quando cambia gioco per le ali. Così devono esserci tre occasioni importanti con Sernicola e Zanimacchia, prima dell’affondo di Diakité che si conquista una buona punizione: su cross di Di Mariano, Sernicola con la mano intercetta una chiara occasione da gol. L’arbitro dà rigore ed espulsione e Brunori realizza sotto la curva dei tifosi rosanero. Partita in discesa? Macché. La squadra di Stroppa non si arrende e attacca anche con l’uomo in meno.