L’edizione odierna di “Repubblica” parla della situazione tra i banchi di scuola di Palermo.
Anna Maria Catalano, preside del liceo scientifico Cannizzaro di via Arimondi, ieri, primo giorno di ritorno a scuola dal vivo almeno per la metà di ogni classe, era al lavoro come sempre da un anno a questa parte per riavviare la macchina della didattica secondo i nuovi parametri – scrive il quotidiano -.
Metà in aula e l’altra metà collegata da remoto da casa secondo le regole della didattica integrata. La popolazione scolastica da gestire conta 1.700 studenti. Fra i ragazzi previsti sulla carta in presenza, c’erano degli assenti come in tante altre scuole della Sicilia. Nel caso del Cannizzaro, più che l’adesione allo sciopero lanciato dalla Rete degli studenti medi, ha pesato la paura del contagio dettata da varie ragioni. «Abbiamo anche una mezza classe che non vuole rientrare in presenza. Ci sono le motivazioni più diverse, ragazzi fragili, studenti che vivono con parenti fragili o altre esigenze come una famiglia che si trasferirà fuori città per ragioni di lavoro per un paio di mesi e ovviamente ha chiesto la dad per la figlia», dice la preside.