L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sullo “spaccio a domicilio”. Nonostante l’emergenza, ci sono i pusher di hashish, marijuana, crac ed eroina che spacciano fuori dai supermercati, gli unici posti dove si può sostare liberamente all’aperto senza essere controllati e poi ci sono gli spacciatori di cocaina che sfidano i controlli e portano la droga direttamente a domicilio. Soprattutto a professionisti e benestanti costretti a casa e dopo due settimane con le scorte esaurite. Fra polizia e carabinieri sono già quattro gli spacciatori intercettati vicino a supermercati e centri commerciali mentre cedevano stupefacente a clienti contattati in chat. In uno di questi casi, lo spacciatore era in coda davanti ad un supermercato del quartiere Noce con tanto di mascherina sulla bocca e carrello per la spesa. Faceva finta di attendere il suo turno, con un a mano spingeva il carrello, con l’altra messaggiava con i clienti che “riceveva” davanti al supermarket di alimentari. A. F., palermitano pluripregiudicato per reati di droga, era sicuro di aver trovato il sistema perfetto per non essere beccato dalle forze dell’ordine. Addosso aveva diverse dosi di stupefacente pronte per essere vendute. Il giovane è stato arrestato e verrà processato nei prossimi giorni. Lo stesso copione è andato in scena davanti ad un altro supermercato in zona Zisa: anche in questo caso il pusher aveva dato appuntamento al cliente con un messaggio su “telegram” l’app che cancella dopo alcuni minuti i messaggi ricevuti ed inviati. All’appuntamento però si sono presentati anche i carabinieri di San Lorenzo che hanno denunciato a piede libero lo spacciatore e segnalato il cliente.
Accanto ai parcheggi dei supermercati che stanno diventando le nuove piazze di spaccio, sono aumentate le consegne a domicilio, soprattutto di cocaina.