L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sui timori della comunità bengalese a Palermo. Nei giorni scorsi il consigliere della quinta circoscrizione Salvo Altadonna e alcuni bengalesi hanno presentato un esposto ai carabinieri sostenendo che il figlio di un membro della comunità asiatica, ricoverato perché positivo al coronavirus, continuava ad aprire il suo negozio di generi alimentari in via Ruggerone da Palermo. E ora le mamme dei bambini originari del Bangladesh temono che i figli a scuola possano essere additati come possibili untori. «Sono molto preoccupate — dice Alamin Md, rappresentante della comunità a Palermo — Temono ritorsioni ai danni dei loro figli. Purtroppo la psicosi che c’è in giro a causa della pandemia non aiuta. Le mamme bengalesi rispettano le norme anti- Covid proprio come le altre e non ci stanno a passare per ciò che non sono. Le persone che non rispettano le regole sono di ogni nazionalità. Le mamme temono che le informazioni che si sono diffuse in questi giorni possano ritorcersi contro i loro figli».